Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno (Lc 24,35-48).
Questo bel brano mette a nudo la complessità dell’animo umano: vedendo apparire Gesù, i discepoli rimangono sconvolti, dubbiosi, impauriti, stupiti, pieni di gioia, increduli. Riescono a provare tutti questi sentimenti insieme nel momento in cui vedono avverarsi una promessa: quella che Gesù aveva fatto prima di morire in croce, di non lasciarli soli ed essere sempre con loro.
Chissà, forse dopo la Crocifissione qualcuno era rimasto deluso e provato da una così grande sofferenza, e aveva iniziato a dubitare, perdendo la speranza. Anche a noi capita di perdere la speranza, dopo una delusione, o di lasciarci abbattere dalle difficoltà, ed è in Cristo risorto che possiamo trovare conforto e rinnovata speranza.
L’ottavo articolo della legge scout recita: “La Guida e lo Scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà”. Questo articolo della legge non ci dice di sorridere e cantare per ignoranza o menefreghismo, o falso eroismo, ma ci spiega che fermarsi in un angolo a commiserarsi non serve a nulla, meglio rimboccarsi le maniche e far fronte alle avversità senza perdere la gioia e la speranza, e la fiducia che, con l’aiuto di Dio, sapremo farci forza e superare gli ostacoli che si pareranno dinnanzi a noi lungo la strada, traendo forza e insegnamento dall’esperienza.
Cristo ci rende testimoni della sua risurrezione, così che possiamo trasmettere questa gioia e speranza al nostro prossimo. Chiediamo a Cristo risorto, che è apparso in carne ed ossa ai discepoli stupiti, che ci faccia sentire la sua presenza nel prossimo e ci dia la forza di essere testimoni, in modo che possiamo compiere il mandato che ci ha dato come cristiani.
Anna Balestrazzi
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