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Dal Vangelo di Domenica 6 Giugno PDF Stampa
02-06-2021
Prendete, questo è il mio corpo (Mc 14,12-16.22-26).

Questa domenica ritroviamo il Vangelo relativo alla sera del Giovedì Santo. Ma perché oggi a oltre due mesi di distanza da quando abbiamo ricordato l'Ultima Cena?
Ci siamo documentati e abbiamo visto che questa festa è nata in un’epoca (XII secolo) costellata da scismi ed eresie per celebrare la reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrati. Questa festa è sempre stata molto sentita dalle persone, fino ad oggi. Ne sono un emblema le processioni fatte, i teli e le coperte stesi alle finestre, i lumini, i disegni creati con i fiori o con la segatura. Creare l’aria di festa preparando al meglio il Corpus Domini con gli addobbi e le decorazioni aiutava e aiuta tutt'ora le persone ad entrare anche interiormente nel clima della festa.
E non è una festa da poco, perché oggi celebriamo il più grande miracolo della nostra fede. Gesù, Figlio di un Dio onnipotente, si fa piccolo e alla nostra portata, fino a farsi mangiare!
È chiaro quindi che non possiamo arrivare impreparati a questa festa. Non a caso, metà del testo del Vangelo è dedicata alla preparazione della festa. Questo ci insegna l’importanza di arrivare preparati ad una festa, anche e soprattutto con il cuore, tramite la frequenza ai Sacramenti, in particolare Eucarestia e Riconciliazione.
Dopo la preparazione, non semplice peraltro, perché Gesù fa alcune richieste particolari ai discepoli, c'è la festa. In questa festa Gesù si dona a noi con l'Eucarestia e grazie alla fede, noi come gli Apostoli crediamo a questo miracolo: ricevere il corpo e il sangue dentro di noi. È una volta che si è donato, non va via ma rimane con noi per sempre!
Cerchiamo allora di capire in pieno quale Gioia ci provoca questo immenso dono di sè. Questo gesto tutt'altro che scontato che nella nostra religione si può ripetere tutti i giorni. La sua vicinanza è dunque spirituale ma anche concreta, reale. Un segno tangibile che, ancora una volta ci ricorda che lui sarà con noi, fino alla fine dei tempi.

Famiglia Oriani
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