|
a proposito dei manifesti affissi nelle strade della nostra città a favore della pillola abortiva RU 486.
Buongiorno, innanzi tutto vi ringrazio per il Vostro lavoro.
Vorrei solo condividere con voi un pensiero, che poi nasce come un grido di dolore nel mio cuore.
Ho visto la campagna pro aborto che c’è anche a Faenza con i cartelli pubblicitari. Siamo sicuri che promuovere questo atto e presentarlo come innocuo sia del tutto positivo? Lo chiedo, non per polemica, ma per riflettere insieme a voi.
Sono stata ragazza anche io e ricordo fin troppo bene tutto ciò che ho vissuto, il dolore, il turbamento, la solitudine, i desideri, le ribellioni, la confusione e finanche la disperazione.
Ciò che mi mancava era un accompagnamento autentico, non che promuovesse la mia libertà ancora immatura ma che mi spiegasse la realtà, che mi accompagnasse nella realizzazione dei miei più profondi desideri che non riuscivo a realizzare e non capivo perché, che mi insegnasse ad amarmi davvero, a capire che ero preziosa e unica così come ero, che mi insegnasse ad amare la mia vita e la realtà che vivevo e non a cercare di fuggirla, che mi insegnasse non a cercare di essere diversa da ciò che ero ma ad essere pienamente me stessa.
Insomma l’aborto non è stato mai una vera soluzione, perché è morte e la morte porta con sè dolore e distruzione che prima o dopo ci sovrasta.
E una mamma diventa tale dal primo istante, anche se inconsapevole e impreparata. Essere Donna non è essere come un uomo, che pure è meraviglioso, ma essere donna è la cosa più grande che ci possa essere, è partecipare alla Crescita dell’Universo.
Che si creda oppure no, non si può non constatare che nella Bibbia Dio ha creato le cose più belle alla fine... e l’ultimo capolavoro, l’opera per eccellenza è stata la Donna. A cui ha donato il potere più grande, dare la Vita e a cui ha donato il Cuore più grande, quello di una Mamma. E ha donato la Forza più grande.
Insomma, viviamo in una società che ci svilisce, perché ci sviliamo da sole. Siamo abituati a fuggire da noi stessi, dalla realtà, non sappiamo più ponderare gli atti che compiamo in relazione alle conseguenze che producono.
Non sappiamo più capire la Vita. Invece di insegnare ai giovani a scegliere la Vita, a trovare e scoprire la Gioia anche in quelli che sembrano errori, perché la realtà ne è comunque piena, gli insegniamo a rimediare fuggendo, cancellando tutto, come se si potesse fare davvero.
Siamo responsabili dei messaggi che diamo ai giovani, delle sofferenze verso cui li spingiamo, perché gli indichiamo vie che conducono all’autodistruzione in realtà.
Dico questo per esperienza mia, ho fatto così tanti errori che mi sento almeno, nel rispetto dell’Essere e della libertà di ognuno, di illuminare una via diversa, perché so che l’altra conduce a un baratro.
Tanti giovani cercano amore e trovano guai... continuano a fuggire da loro stessi, hanno paura mentre vorrebbero volare alto... perché? Perché non li educhiamo, cioè aiutiamo a scoprire il tesoro che hanno in loro stessi. Perché non li aiutiamo a scoprire una autentica e vera affettività e un vero e autentico profondo rispetto per sè stessi.
Bisognerebbe sensibilizzarci tutti diversamente, perché altrimenti questa società così moderna in realtà non è cambiata affatto da quelle antiche culture che gettavano i figli dalla rupe Tarpea o facevano sacrifici umani.
Noi siamo molto di più, e c’è una Vita e una gioia, un Amore che ancora non abbiamo scoperto e perciò non riusciamo nemmeno a insegnare. Aiutiamoci invece a farlo.
Grazie di cuore per l’ascolto, per qualsiasi cosa pensiate riguardo alle mie parole vi ringrazio, spero solo che possiate prendere in considerazione questo grido di dolore, da parte di una donna che è stata una ragazza che ha sofferto tanto come tante altre giovani di oggi.
Scusate ancora: per concludere vorrei condividere la mia esperienza. Dopo una vita di ribellione e libertà di ogni genere, dopo la disperazione e il dolore e l’incapacità di realizzare amore e desideri profondi, sono stata sincera con me stessa, perché il dolore mi aveva messo al muro, diciamo così.
E di lì ho iniziato a scoprire tante cose dentro di me, e con grande sorpresa ho scoperto cosa sia la Castità! Proprio io così ribelle. Si perché la Castità non è privazione e rinuncia ma qualcosa che si deve scoprire ... perché è Vita, libertà e amore che palpita dentro. È Pienezza! Bisogna farne una esperienza autentica per comprenderla.
Quando incontrai mio marito, un uomo nel mondo, dalle mille possibilità, perché mai avrebbe dovuto scegliere me che avevo avuto sempre relazioni fallimentari?
Perché vissi con lui la castità, nel suo vero significato, con lui scoprimmo il valore di prendersi per mano, di uno sguardo, di emozionarsi per un piccolo gesto.
Scoprimmo il significato di rispetto reciproco, non inteso come una pretesa o imposizione o conquista da ottenere a tutti costi con tutti i mezzi, ma come la scoperta dell’altro davanti al quale si rimane stupiti e incantati. Lui mi disse che l’uomo ha bisogno di essere guidato ed educato all’amore dalla donna.
E anche se l’uomo cerca la sessualità a volte più delle donne, in realtà ha bisogno di essere “innalzato” al di sopra dei propri istinti, scoprendo la bellezza dell’amore. Per vivere poi tutto con vera pienezza e gioiosa responsabilità.
La donna può far questo, sa farlo, con sincerità e accoglienza di se stessa e della realtà che si vive.
La donna secondo me cambia le cose da dentro!
Ma deve conoscersi bene per farlo.
Grazie ciao
Valentina B.
 |
Vivere la fede 
Feed RSS dei commenti a questa pagina
