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Commento Lectio 21/10/2007 |
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19-10-2007 |
21 ottobre
2007
Pregare sempre, senza stancarsi...
Dal vangelo
secondo Luca (18,1-8)
In quel tempo, Gesù disse una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza
stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva
riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui
e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli
non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di
nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non
venga continuamente a importunarmi».
E il Signore soggiunse: «Avete udito
ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che
gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che
farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà
la fede sulla terra?».
Comprendiamo il Vangelo
Pregare
sempre...Gesù è il primo che prega sempre,
dall'inizio alla fine: le prime e le ultime parole della sua vita terrena
riguardano il Padre suo (2,49; 23,46). Prega per sé e per i suoi (22,32); prega
nell'esultanza (10,21) e nell'agonia (22, 44); insegna ai suoi a pregare
(11,1-4), ad entrare nella sua preghiera.
Oltre che offrire il suo esempio, diverse volte ritorna
sulla necessità della preghiera perseverante: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto
(11,9); vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di
comparire davanti al Figlio dell'uomo. (21,36)
Nel vangelo di Luca incontriamo tante altre persone che
pregano (il lebbroso che torna a ringraziare, la nostra vedova che chiede
giustizia; il pubblicano che chiede perdono...), che suonano le varie note della
preghiera e ci insegnano a pregare sempre, a stare davanti cioè a Dio in ogni
circostanza, in ogni momento...
Anche le prime comunità cristiane battono su questo
tasto: Ringrazio il
mio Dio ogni volta ch'io mi ricordo di voi, pregando sempre con gioia per voi
in ogni mia preghiera (Fil 1,3-4); io mi ricordo sempre di voi, chiedendo
sempre nelle mie preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per
venire fino a voi. (Rm 1,9-10); noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù
Cristo, nelle nostre preghiere per voi (Col 1,3).
...senza stancarsiVoi, fratelli, non lasciatevi
scoraggiare nel fare il bene. (2Ts 3,13) ;
Non stanchiamoci di fare il bene;
se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo
(Gal 6,9)
Come
ci si può stancare di fare il bene, così ci si può stancare di pregare. Gesù è
esperto di preghiera e lo sa bene: la preghiera non è sempre facile e
spontanea, è anche luogo del tedio e dello scoramento; a volte sembra tempo
perso, o tempo vuoto che si popola di fantasmi, paure, distrazioni...
La
preghiera è anche prova, aridità, deserto in cui il Signore ci purifica; è
notte in cui ci chiama a vegliare con lui; è un'avventura misteriosa che nella
Bibbia ha spesso la fisionomia di una lotta: pensiamo alla lotta di Giacobbe
con Dio, all'agonia di Gesù nel Getsemani.
Soprattutto
quando sembra che Dio non risponda, venga meno alle sue promesse; e ci troviamo
a recitare la parte dell'amico che bussa nella notte (11,5-8) o, peggio, della
nostra vedova di fronte al giudice iniquo.
La vedova e il giudice iniquoForse la vedova è un
simbolo della Chiesa di Luca, alla quale è stato "sottratto" lo Sposo.
Certamente nella Bibbia è il simbolo della persona indifesa, debole, e qui
rappresenta i poveri che non trovano giustizia, i giusti che vengono trattati
da ingiusti, gli oppressi che vengono calpestati nei loro diritti, i buoni che
si sentono abbandonati anche da Dio, gli eletti che notte e giorno gridano a
Lui...
Questo grido
attraversa la Bibbia dall'inizio alla fine: Perché
Signore sta lontano, nel tempo di angoscia ti nascondi? Il misero soccombe
all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate... (Sal 9,22-23) Tu sei
troppo giusto, Signore, perché io possa discutere con te; ma vorrei solo
rivolgerti una parola sulla giustizia. Perché le cose degli empi prosperano?
Perché tutti i traditori sono tranquilli? (Ger 12,1) Vidi sotto l'altare le
anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della
testimonianza che gli avevano resa. E gridarono a gran voce: «Fino a quando,
Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il
nostro sangue sopra gli abitanti della terra?». (Ap 6,9-10)
Di fronte alla vedova
sta un giudice che non teme Dio e non ha riguardo di nessuno, un uomo ateo e
senza pietà, cinico e indifferente. è
la terribile deformazione dell'immagine di Dio che possiamo provare, quando ci
troviamo nei panni della vedova: Dio non c'è, non risponde, non è più mio amico
(11,9-13); è un giudice ingiusto, non gliene importa niente...
Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede
sulla terra?Gesù ci assicura: Dio
ascolterà il grido dei suoi eletti, farà loro certamente giustizia, e questa
giustizia finale è collegata alla venuta finale del Figlio dell'uomo, al
ritorno del Signore.
Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede
sulla terra? Gesù rilancia con
un'altra domanda e ribalta la questione: il problema non è se Dio farà o meno
giustizia, ma se gli uomini terranno desta l'attesa, persevereranno nella
preghiera, custodiranno la fede...
Chiediamola a Dio la
perseveranza nella fede e nella preghiera. Ci accorgeremo allora che il regno è
già in mezzo a noi nel nascondimento e nella sofferenza; che Dio ci ha già
esaudito in tanti modi; che non ci ha dato tante cose, ma ci ha dato lui, la
sua presenza; che lo Sposo non se ne è andato e la vedova non è più vedova!
Qualche domanda per meditare il vangelo
- Si può pregare sempre,
perché la preghiera non si sovrappone a nessuna azione. Le illumina tutte e le
indirizza al loro fine: Sia che mangiate,
sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la
gloria di Dio (1Cor 10,31). Preghiamo in ogni situazione della vita, a
partire da quello che ci succede, dalle persone che incontriamo, dalle notizie
che ascoltiamo?
Quali sono i tempi della
nostra preghiera? Abbiamo un orario di preghiera?
Quali sono le note
dominanti della nostra preghiera? C'è qualche preghiera che non ci stanca?
- Stanchezza,
distrazione...? Quali sono le difficoltà che incontriamo nella mia preghiera?
Siamo tentati di lasciar perdere, di dire: Cosa prego a fare? Ma tanto cosa
serve?
In questi momenti di
aridità, cosa abbiamo imparato, come è cresciuta nella prova la nostra fede?
Chi ci aiuta a continuare, a rimanere fedeli? Conosciamo magari qualcuno che
nonostante le prove della vita, non si è stancato di pregare?
- La vedova è importuna,
"rompe". Sappiamo essere un po' importuni, "sfacciati" con Dio; lottiamo ogni
tanto con lui? Gli chiediamo: "Perché?" O ci rassegniamo troppo facilmente al
male e alle ingiustizie, ci sediamo in un comodo fatalismo?
- Il nostro vangelo parla
di grida che giorno e notte salgono verso Dio dai suoi eletti. Pensiamo alle
preghiere che salgono dagli ospedali, dalle città distrutte dalla guerra, da
chi si trova senza lavoro, da chi soffre la fame, da chi non vede riconosciuti
i suoi diritti, dai tanti perseguitati per la loro fede... Pensiamo ai peccati,
alle ingiustizie che gridano al cospetto di Dio.
Mettiamoci in ascolto di
queste invocazioni, facciamole entrare nella nostra preghiera e affidiamo al Signore gli amici che si trovano
nella notte, che non vedono esaudite le loro preghiere, che sono provati nella
loro fede, che si sono stancati...
- Gesù è esperto della
fatica della preghiera. Ma anche dei suoi frutti. Sa che Dio non lascia delusi,
non fa aspettare troppo, interviene per ristabilire la giustizia. Quali sono i
frutti della preghiera nella nostra vita? Come siamo stati esauditi?
- Quando Dio non ci ha
concesso quello che gli chiedevamo, come in realtà ci ha ascoltato... a modo suo?
Ha purificato la nostra fede? Ci ha dato lui stesso, la sua presenza, il suo
Spirito, il suo amore, la sua forza, il suo coraggio?
Contempliamo Gesù, attraverso il vangelo
- Gesù, che lodi il Padre
- Gesù, che ascolti la voce di tuo Padre
- Gesù, che passi la notte in preghiera
- Gesù, che intercedi per i tuoi
- Gesù, che conosci il silenzio di Dio
- Gesù, che sulla Croce gridi a gran voce verso tuo
Padre
- Gesù, insegnaci a pregare
- Gesù, aumenta la nostra fede
- Gesù, ravviva la nostra attesa
- Gesù, facci sentire la tua presenza
- Gesù, sostieni la nostra perseveranza
- Gesù, ascolta il grido di chi soffre
- Ricolma di bene gli affamati
- Rimanda a mani vuote i ricchi
- Innalza gli umili
- Disperdi i superbi nei pensieri del loro cuore
- Rendi giustizia agli oppressi
- Accogli le vittime della violenza
- Converti i cuori dei violenti
- Dona speranza a chi è nella prova
- Dona la tua amicizia a chi resta solo
- Fa che ti lodiamo nella gioia
. Fa' che ti cerchiamo nella necessità
- Fa' che godiamo del tuo conforto nella necessità
- Fa' che non ci stanchiamo di pregarti nell'aridità
- Fa' che non ci stanchiamo di ascoltarti nel tuo
silenzio
- Fa' che la preghiera accompagni ogni nostro impegno
- Fa' che l'impegno confermi ogni nostra preghiera
- Vieni, Signore Gesù
Per
continuare a meditare
Signore, mi hai
dato tutto!
Chiesi a Dio di
essere forte, per seguire progetti grandiosi ed Egli mi rese debole, per
conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi
desse la salute, per realizzare grandi imprese, ed Egli mi ha dato il dolore
per comprenderlo meglio. Gli domandai la ricchezza per possedere tutto e mi ha
lasciato povero per non essere egoista.
Gli domandai il
potere perché gli uomini avessero bisogno di me ed Egli mi ha dato
l'umiliazione, perché io avessi bisogno di loro. Domandai a Dio tutto
per godere la vita, e mi ha lasciato la vita, perché io potessi essere contento
di tutto.
Signore, non ho
ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui
avevo bisogno e quasi contro la mia volontà. Le preghiere che non
feci furono esaudite. Sii lodato, mio Signore: fra tutti gli uomini
nessuno possiede più di quello che ho io!
Kirk Kilgour, sportivo americano, paralizzato a seguito di
un incidente in allenamento nel ‘76.
La preghiera dei "piccoli"
Come
al solito, sulla via che conduce alla scuola materna, la nonna che tiene per
mano il nipotino di quasi quattro anni pronuncia la "preghierina" a Gesù. Quel
mattino, però, il piccolo rimane per un attimo assorto, poi dice: "Io glielo
dico sempre". "Che cosa" chiede la nonna con sorpresa e interesse. "Ciao!"
"Dici sempre ciao a Gesù" gli rimanda la nonna con un misto di meraviglia e di
gaudio?. "Qualche volta però gli dico: Buona giornata" precisa onestamente
l'ometto.
Lasciamoci
incantare: il piccolo ha trovato la formula del pregare sempre, che per lui è
un "Ciao!" o un "Buona giornata!"... Non è solo un pensiero fuggevole, ma è il
sentirsi permeato da una presenza. Il bambino ha imparato a pregare sempre
senza stancarsi (un "Ciao!" non lo stanca proprio!), che non equivale a fare il
mendicante di professione, cioè uno che è sempre lì a chiedere, a non bastare a
se stesso per le normali cose della vita: Dio non ci vuole ridurre ad uno stato
di inferiorità costitutiva e per giunta noiosa, verbosa, petulante... (M.Zattoni, G.Gillini;
Interno familiare secondo Luca)
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