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Schede Bibliche - 2^ domenica di Avvento PDF Stampa
05-12-2007

2^ Domenica di Avvento

"Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino"

Preghiamo insieme: Dio dei viventi, suscita in noi il desiderio di una vera conversione, perché rinnovati dal tuo Santo Spirito sappiamo attuare in ogni rapporto fraterno la giustizia, la mitezza e la pace, che l'incarnazione del tuo Verbo ha fatto germogliare sulla nostra terra.

Ascoltiamo il Vangelo
1In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, 2dicendo: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!". 3Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!

4Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. 5Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; 6e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.

7Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? 8Fate dunque frutti degni di conversione, 9e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. 12Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile". (Mt 3,1-12)

L'entrata in scena del Battista portava con sé qualcosa di veramente nuovo. Il battesimo a cui egli invita si distingue dalle solite abluzioni religiose. Non è ripetibile e deve essere attuazione di una svolta che determina in modo nuovo e per sempre la vita intera. È legato a un ardente invito a un nuovo modo di pensare e di agire, è legato soprattutto all'annuncio del giudizio di Dio e all'annuncio del più Grande che verrà dopo Giovanni...

Con la predicazione del Battista, le antiche parole di speranza di Isaia e dei profeti che avevano annunciato l'intervento salvifico di Dio erano diventate realtà. Si annunciava qualcosa di grande.

Possiamo immaginare la straordinaria impressione che dovettero destare la figura e l'annuncio del Battista nell'atmosfera accesa di quel momento della storia. Finalmente c'era di nuovo un profeta, qualificato come tale anche dalla sua vita. Finalmente si annuncia di nuovo un agire di Dio nella storia. (Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, 34-35).

Meditiamo il Vangelo

Convertitevi...

· Che effetto ci fa questa parola? Ci ha mai raggiunto veramente? La sentiamo rivolta a noi o solo ad altri?

· Di quale conversione abbiamo bisogno: di una conversione religiosa: dai nostri idoli, dalle nostre false immagini di Dio al Dio di Gesù? Di una conversione morale: da una vita pagana ad una vita secondo il vangelo? Di una conversione della nostra mentalità? Di una conversione del cuore, dalle nostre confusioni ad un cuore più unificato e purificato dall'amicizia col Signore? Di una conversione missionaria: dalla pigrizia e dal lamento ad una fede che si comunica, ad una gioia che contagia?

... perché il Regno dei cieli è vicino

Ma cos'è questo regno dei cieli? Noi pensiamo subito a qualcosa che riguarda l'aldilà. Certo il Regno di Dio avrà una sua fase ultraterrena, ma la bella notizia che Gesù ci porta e che Giovanni anticipa è che il regno di Dio non è solo da attendere nel futuro; è in arrivo, anzi in qualche modo già presente. La storia è arrivata alla svolta decisiva. La grande promessa comincia a realizzarsi. (cfr F.Lambiasi, Il Pane della domenica)

· Ci crediamo che Dio è all'opera qui e ora, anche se non risolve magicamente i problemi, non cambia le situazioni come per incanto?

· Tanti poteri sembrano in apparenza più vicini, più vincenti nell'orizzonte della storia... A confronto di questi regni, dov'è, cos'è il regno di Dio? Come ne parla Gesù? Ricordiamo qualche brano? (vedi il Libretto dell'animatore).

Accorrevano a lui da Gerusalemme...
Qui sono abitanti di Gerusalemme che si convertono... Altre volte nella Bibbia è tutta una città che si converte o rifiuta di farlo (Mt 11,20-21). La conversione ha anche questo aspetto pubblico, sociale.

Su questo tema della cittadinanza, la Chiesa italiana ci invita a riflettere:

Oggi la cittadinanza si trova ad essere insieme locale e mondiale. La novità della situazione crea inedite tensioni e induce trasformazioni economiche, sociali e politiche a livello planetario. I problemi contemporanei della cittadinanza chiedono così una attenzione nuova sia al ruolo della società civile, sia ai grandi problemi della cittadinanza mondiale, tra cui emergono i problemi della fame e delle povertà, della giustizia economica internazionale, dell'emigrazione, della pace, dell'ambiente...(CEI, documento preparatorio al Convegno di Verona)

Raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula...
Grano o paglia? Albero con o senza frutti? Pesci buoni o cattivi? Grano o zizzania? Vergini sagge o stolte? Pecore o capri? Servi buoni o fannulloni...? Sono davvero tanti in Matteo i termini opposti, che ci parlano di un giudizio, di una distinzione netta e ci invitano ad operare già adesso un "giudizio" deciso sulla nostra vita, a rivedere i nostri criteri di giudizio.

· Questo ci spaventa? Non ci sgomenta di più l'apparente assenza di giudizio e di chiarezza in tante vicende, la confusione che ci confonde la coscienza, il rischio di una vita cristiana tiepida e mediocre? In questa nebbia il Signore è venuto a farci luce, anche con queste sue parole forti, con queste immagini poco diplomatiche, senza mezze misure... Anche questa è luce di Natale, luce di verità.

Abbiamo Abramo per padre...
Se non cambia la vita, non c'è santo che tenga, non c'è memoria che tenga! Dichiararsi figli di Abramo, discendenti dei profeti, costruire santuari e deporre lapidi, non serve a niente, se non ci lascia provocare da quelle storie e convertire. Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo (Gv 8,39) dirà Gesù che, sulla scia di Giovanni e dei profeti, demolisce con parole sferzanti la presunzione, l'illusione di essere a posto perché appartenenti ad una grande tradizione religiosa.

Ci avviciniamo a Natale, una festa carica di memoria e di tradizioni significative, che ci fanno sentire parte di una storia, di una cultura. Ma non vogliamo limitarci ad una memoria morta, ad un rito vuoto, ad una commozione che però non ci muove, ad un po' di folklore...

Preghiamo sul Vangelo

Gesù che annunci il Regno dei cieli
Gesù che chiami tutti alla conversione
Gesù che ci battezzi nello Spirito Santo
Con te, il regno dei cieli si fa presente
Con te, Dio interviene nella storia
Con te, Dio cammina sulle nostre strade
Facci capire che ci sei vicino
Raddrizza i nostri sentieri tortuosi
Attiraci nel deserto e parla al nostro cuore
Smaschera i nostri peccati
Facci sentire l'urgenza della conversione
Aiutaci a spogliarci di tante cose non essenziali
Manda ancora profeti alla tua Chiesa.

MEDITAZIONI IN FAMIGLIA

Convertitevi ... ! È un Vangelo col punto esclamativo, da sentire in prima persona (io), come per un esame di coscienza. Quel piccolo segno di punteggiatura ha la forma di un chiodo che deve penetrare nella mia coscienza, nel mio cuore, per farmi dire: io marito, moglie, figlio/a, fratello, sorella... come devo cambiare vita all'interno della mia famiglia per favorire nuovi rapporti di affetto, comprensione, gratuità, gioia, collaborazione...?

Voce di uno che grida nel deserto: Il deserto è il luogo in cui il popolo di Israele aveva incontrato il Signore e aveva gustato il suo amore, la sua guida, la sua paternità e maternità. Anch'io devo ogni tanto raggiungere quel deserto lasciando metaforicamente la "città" dei frastuoni e degli idoli costruiti con le mie mani, per trovare nel silenzio Colui che veramente mi può salvare. Nel deserto posso ripensare a tutto l'amore che i miei familiari hanno per me e forse all'avarizia di amore con cui contraccambio. Altre volte invece il deserto aspro e indesiderato mi piomba addosso nei momenti di dolore e di sacrificio; forse è proprio lì nella sete, nella calura, nella fatica, che il Signore mi sta parlando e solo allora posso umilmente deporre ogni orgoglio, per capire che ho bisogno di Lui e di coloro che mi stanno vicino in famiglia.


....e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui: il primo passo per la conversione consiste nel pentimento, ossia nello sguardo rivolto dentro me stesso/a per rivedere i rapporti che instauro in famiglia, per smascherare i miei pregiudizi, le mie pigrizie, riconoscere le ragioni altrui, smontare i soliti meccanismi di conflitto interpersonale.

Razza di vipere! Invece quante volte in famiglia, mi comporto come un fariseo che crede di essere perfetto perché rispetta freddamente le regole esteriori. Vedo solamente i difetti degli altri e credo di non aver bisogno di conversione. Mi comporto come un serpente, privo di sentimenti, che accumula veleno fatto di impazienza, individualismo, nervosismo, spirito di vendetta. E attendo l'occasione del più piccolo errore dell'altro, per colpire violentemente con parole velenose meditate da tempo. Questo veleno uccide l'atmosfera familiare, provocando reazioni a catena sempre più eccessive.

Fate dunque frutti degni di conversione: dopo il pentimento, questo cammino interiore deve generare frutti visibili, per mettere in pratica alcuni cambiamenti del mio stile di vita e del mio comportamento nei confronti dei miei familiari. Con creatività devo sostituire cattive abitudini o risposte scontate, con nuovi atteggiamenti di disponibilità. Non posso sempre rimandare perché il tempo non è infinito e prima o poi verrò giudicato/a sulla mia capacità di amare e di convertirmi.



N.B.: Commenti, approfondimenti e note: consultare il Libretto dell'Animatore
Le altre Letture:
Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15,4-9.

 
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