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Schede Bibliche - 4^ domenica di Avvento PDF Stampa
20-12-2007

4^ Domenica di Avvento

"Dio con noi, noi con Dio"


Preghiamo insieme: O Dio, Padre buono, che hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore, scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita: concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo nello spirito con l'ascolto della tua parola, nell'obbedienza della fede.

Ascoltiamo il Vangelo


18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.

20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 23Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. 24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. (Mt 1,18,24)

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo...

Ma Matteo non ci toglie tante curiosità: che giorno è nato, quanto pesava...? Ci dice molto di più, chi è quel Bambino: il Salvatore, l'Emmanuele, il Dio con noi, che resterà con noi per sempre (28,20). E come accoglierlo: facendo come Giuseppe.

Meditiamo il Vangelo


Giuseppe, innamorato

Dio entra nella storia di due promessi sposi, nel loro amore, nelle loro promesse. Ma che terremoto!

Dio entra nell'amore umano, lo assume, ma non lo lascia tranquillo. Lo dilata, lo purifica, lo eleva, ne fa un sacramento e una missione.

· Dio c'entra anche col nostro amore? Si è rivelato nel nostro cammino di amore, ha scombussolato i nostri progetti, ha allargato e purificato i nostri cuori, ci ha fatto crescere nelle difficoltà, ci ha insegnato ad amare di più?


· In famiglia, in coppia, in comunità, come ci comunichiamo e ci contagiamo nella vita di fede, nella preghiera? Ci capitato di vedere che, magari in tempi e in modi diversi, il Signore, chiamando uno, chiama anche l'altro?

La vita affettiva è via di Dio e deve essere anche via della Chiesa. Riflettiamo su quanto ci scrivono i Vescovi:

"Comunicare il vangelo dell'amore nella e attraverso l'esperienza umana degli affetti, chiede di mostrare il volto materno della Chiesa, accompagnando la vita delle persone con una proposta che sappia presentare la bellezza dell'insegnamento evangelico sull'amore, reagendo al diffuso analfabetismo affettivo, con percorsi formativi adeguati ed una vita familiare ed ecclesiale fondata su relazioni profonde e curate ..." . (CEI, Rigenerati per una speranza viva, 12)

Giuseppe, uomo giusto

È il massimo riconoscimento che l'ebreo Matteo può dare ad un altro ebreo. Giuseppe è davvero un giusto secondo il vangelo: uno che va oltre il precetto della legge, oltre il dovuto, oltre la rivendicazione dei suoi diritti; uno che ha fame e sete (5,6) di una giustizia più grande di quella degli scribi e farisei (5,20); uno che desidera una giustizia che salvi e non condanni la persona amata; uno che si fida di Dio e gli obbedisce con cuore generoso e disponibile; uno che non parla ma agisce, compie davvero la volontà di Dio, così diverso dagli scribi che dicono ma non fanno (23,3).

Giuseppe, che accoglie la Parola fatta carne in casa sua, ci può aiutare col suo silenzioso esempio a rendere più operosa la nostra fede e ad incarnarla in scelte concrete.

· Cosa vuol dire essere giusti in famiglia? Pensiamo ai tempi da regolare, le faccende e i compiti da sbrigare, i pesi da portare insieme, le responsabilità da condividere... Pensiamo ai giusti equilibri nelle relazioni tra coniugi, genitori e figli, fratelli, tra la propria famiglia e le famiglie di origine?

Pensiamo anche ad alcune possibili ingiustizie casalinghe:
il marito che svaluta la moglie davanti ai figli, il figlio che ha ridotto la casa a puro albergo, senza condividere nulla, e la moglie che pesca soltanto tra i suoi diritti da rivendicare... (M. Zattoni, G.Gillini)

· E nella società? Siamo molto attenti ai diritti. Ma ad ogni diritto corrisponde un dovere. Come educarci al senso del dovere, della giustizia?


Il lavoro per la legalità, l'educazione alla legalità va condotto con lo stesso impegno che un cristiano profonde per mantenersi in grazia di Dio. (O.L. Scalfaro, Non arrendetevi mai)

Giuseppe, responsabile

Altro che barba bianca, messo in disparte, come certa iconografia ce lo ha rappresentato...

L'angelo, chiamandolo "Figlio di Davide", riconosceva la sua dignità, la sua grande vocazione e non lo invitava a farsi da parte, quanto piuttosto a fare la sua parte, ad assumersi la paternità del figlio di Maria e inserire il Bambino nella stirpe di David, ad accoglierlo come Messia e salvatore del suo popolo.


· Chiediamo che il Signore ci faccia sentire sempre, la responsabilità per il vangelo, per la Chiesa da edificare, per la società, per i figli di Dio da accogliere, da educare ...

Giuseppe, accogliente

"Non temere di prendere con te Maria": è un invito all'accoglienza. Dio che ci viene incontro per essere il "Dio - con" ci chiede di diventare "uomini e donne - con", di venirci incontro, di prenderci cura e di smetterla di selezionare e di escludere...

· Adottare un povero, una persona in ricerca, un bambino difficile, una coppia in difficoltà, un vicino anziano, due fidanzati, un malato... In quanti modi possiamo allargare la rete di accoglienza della nostra famiglia, della nostra parrocchia?


Preghiamo sul Vangelo


Gesù, Figlio di Dio, Dio con noi

Gesù, figlio d Davide

Gesù, salvatore

Gesù, figlio del carpentiere

Gesù, aumenta la nostra fede

Gesù, insegnaci a fidarci del disegno di Dio

Gesù, aiutaci a riconoscere l'opera del tuo Spirito

Gesù, fa' che ascoltiamo oggi la tua parola

Gesù, insegnaci la tua giustizia più grande

Gesù, aprici ad accoglienze più generose

Gesù, vinci i nostri timori

Gesù, illuminaci nelle scelte difficili

Gesù, fa' che ti amiamo non a parole ma coi fatti

Gesù, santifica il nostro lavoro

Gesù, dilata il nostro cuore

Gesù, fa' crescere il nostro amore

Gesù, rivelati nelle nostre famiglie

Gesù, ti affidiamo i nostri cari.

MEDITAZIONI IN FAMIGLIA

Dalla lettura di questo brano del vangelo, ci accorgiamo che anche Giuseppe, come Maria, ha un ruolo fondamentale nel disegno della salvezza.

Come all'origine, nella creazione, c'erano Adamo ed Eva, così al centro del progetto di Dio ci sono nuovamente un uomo e una donna: Maria e Giuseppe. Questo ci fa capire fino a che punto Dio voglia la collaborazione degli uomini per realizzare i suoi piani.

In questo passo del vangelo e nel più conosciuto brano dell'annunciazione, Dio manda un angelo ai due futuri sposi, dicendo quello che sarà il loro futuro, e come sappiamo, essi accolgono senza riserve la parola di Dio.


Sembra tutto semplice, ma proviamo anche ad immaginare il dialogo tra questi futuri sposi, proviamo a pensare alla loro vicenda umana. Forse Maria può aver detto a Giuseppe "Sono incinta, ma non ho peccato, nel mio grembo c'è il figlio di Dio, me lo ha detto un angelo" E Giuseppe, dopo qualche giorno di smarrimento, può aver detto a Maria "Sì ci credo, un angelo mi ha detto le stesse cose in sogno".

Davanti a questa situazione il solo rapporto di fiducia tra i due futuri sposi non può reggere, serve qualcos'altro, è essenziale il contributo di Dio. In tutte le coppie, Dio dà il suo contributo, anche in situazioni meno "assurde".

Ma all'interno della nostra coppia e della nostra famiglia, lasciamo a Dio il tempo e lo spazio per darci il suo apporto? Giuseppe basa la sua relazione con Maria su un sogno - e non c'è nulla di più effimero di un sogno - eppure la sua fede rende concreto ciò che appare effimero. Giuseppe obbedisce a Dio incondizionatamente: chi accetta Dio nella fede trova una risposta a tutti i suoi dubbi e a tutte le sue paure.


Troppo spesso nelle nostre famiglie noi cerchiamo conferme e prove inconfu-tabili: abbiamo bisogno di certezze altrimenti non ci sentiamo sicuri. Lasciamo spazio alla speranza, alla fiducia in Dio come hanno fatto Maria e Giuseppe.

Impegno della settimana:


Ognuno dei due coniugi sceglie un momento della giornata (almeno una volta nella settimana) in cui mettersi in ascolto incondizionato dell'altro. Questo momento va esplicitato e concordato con l'altro. Questo tipo di impegno si può prendere anche con i figli (in base all'età).

"Eccomi, sono qui per ascoltarti! Questo mio tempo è esclusivamente dedicato a te".





 
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