4^ Domenica di Avvento
"Dio con noi, noi con
Dio"
Preghiamo
insieme: O Dio,
Padre buono, che hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore,
scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne
mortale il Verbo della vita: concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo
nello spirito con l'ascolto della tua parola, nell'obbedienza della fede.
Ascoltiamo il Vangelo
18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo
promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò
incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era
giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno
un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere
di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene
dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai
Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal
Signore per mezzo del profeta: 23Ecco, la vergine concepirà e
partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con
noi. 24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva
ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. (Mt 1,18,24)
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo...
Ma Matteo non ci toglie tante curiosità: che giorno è nato,
quanto pesava...? Ci dice molto di più, chi è quel Bambino: il Salvatore,
l'Emmanuele, il Dio con noi, che resterà con noi per sempre (28,20). E come
accoglierlo: facendo come Giuseppe.
Meditiamo il Vangelo
Giuseppe,
innamorato
Dio entra nella storia di due promessi
sposi, nel loro amore, nelle loro promesse. Ma che terremoto!
Dio entra nell'amore umano, lo assume, ma non lo
lascia tranquillo. Lo dilata, lo purifica, lo eleva, ne fa un sacramento e una
missione.
· Dio c'entra
anche col nostro amore? Si è rivelato nel nostro cammino di amore, ha scombussolato
i nostri progetti, ha allargato e purificato i nostri cuori, ci ha fatto
crescere nelle difficoltà, ci ha insegnato ad amare di più?
· In famiglia, in coppia, in comunità, come ci comunichiamo e ci
contagiamo nella vita di fede, nella preghiera? Ci capitato di vedere che,
magari in tempi e in modi diversi, il Signore, chiamando uno, chiama anche
l'altro?
La
vita affettiva è via di Dio e deve essere anche via della Chiesa. Riflettiamo
su quanto ci scrivono i Vescovi:
"Comunicare il vangelo dell'amore nella e attraverso l'esperienza umana
degli affetti, chiede di mostrare il volto materno della Chiesa, accompagnando la vita delle persone con
una proposta che sappia presentare la bellezza dell'insegnamento evangelico sull'amore,
reagendo al diffuso analfabetismo affettivo, con percorsi formativi adeguati ed
una vita familiare ed ecclesiale fondata su relazioni profonde e curate ..." . (CEI,
Rigenerati per una speranza viva, 12)
Giuseppe, uomo giusto
È il massimo riconoscimento che l'ebreo Matteo può dare ad
un altro ebreo. Giuseppe è davvero un giusto secondo il vangelo: uno che va
oltre il precetto della legge, oltre il dovuto, oltre la rivendicazione dei
suoi diritti; uno che ha fame e sete (5,6) di una giustizia più grande di
quella degli scribi e farisei (5,20); uno che desidera una giustizia che salvi
e non condanni la persona amata; uno che si fida di Dio e gli obbedisce con
cuore generoso e disponibile; uno che non parla ma agisce, compie davvero la
volontà di Dio, così diverso dagli scribi che dicono ma non fanno (23,3).
Giuseppe, che accoglie la Parola fatta carne in casa
sua, ci può aiutare col suo silenzioso esempio a rendere più operosa la nostra
fede e ad incarnarla in scelte concrete.
· Cosa vuol dire essere giusti in famiglia? Pensiamo ai tempi da regolare,
le faccende e i compiti da sbrigare, i pesi da portare insieme, le
responsabilità da condividere... Pensiamo ai giusti equilibri nelle relazioni tra
coniugi, genitori e figli, fratelli, tra la propria famiglia e le famiglie di
origine?
Pensiamo anche ad alcune possibili ingiustizie casalinghe:
il
marito che svaluta la
moglie davanti ai figli, il figlio che ha ridotto la casa a puro albergo, senza
condividere nulla, e la
moglie che pesca soltanto tra i suoi diritti da rivendicare... (M. Zattoni, G.Gillini)
·
E nella
società? Siamo molto attenti ai diritti. Ma
ad ogni diritto corrisponde un dovere. Come educarci al senso del dovere, della
giustizia?
Il
lavoro per la legalità,
l'educazione alla legalità va condotto con lo stesso impegno che un cristiano
profonde per mantenersi in grazia di Dio. (O.L. Scalfaro, Non arrendetevi mai)
Giuseppe, responsabile
Altro che barba
bianca, messo in disparte, come certa iconografia ce lo ha rappresentato...
L'angelo, chiamandolo
"Figlio di Davide", riconosceva la sua dignità, la sua grande vocazione e non
lo invitava a farsi da parte, quanto piuttosto a fare la sua parte, ad
assumersi la paternità del figlio di Maria e inserire il Bambino nella stirpe
di David, ad accoglierlo come Messia e salvatore del suo popolo.
· Chiediamo che il Signore ci faccia sentire sempre, la responsabilità per
il vangelo, per la Chiesa da edificare, per la società, per i figli di Dio da
accogliere, da educare ...
Giuseppe, accogliente
"Non temere di
prendere con te Maria": è un invito all'accoglienza. Dio che ci viene incontro per essere il
"Dio - con" ci chiede di diventare "uomini e donne - con", di venirci incontro,
di prenderci cura e di smetterla di selezionare e di escludere...
· Adottare un povero, una persona in ricerca, un bambino difficile, una
coppia in difficoltà, un vicino anziano, due fidanzati, un malato... In quanti
modi possiamo allargare la rete di accoglienza della nostra famiglia, della
nostra parrocchia?
Preghiamo sul Vangelo
Gesù,
Figlio di Dio, Dio con noi
Gesù,
figlio d Davide
Gesù,
salvatore
Gesù,
figlio del carpentiere
Gesù, aumenta la
nostra fede
Gesù, insegnaci a
fidarci del disegno di Dio
Gesù, aiutaci a
riconoscere l'opera del tuo Spirito
Gesù, fa' che
ascoltiamo oggi la tua parola
Gesù,
insegnaci la tua giustizia più grande
Gesù,
aprici ad accoglienze più generose
Gesù, vinci
i nostri timori
Gesù,
illuminaci nelle scelte difficili
Gesù, fa' che ti
amiamo non a parole ma coi fatti
Gesù, santifica il
nostro lavoro
Gesù, dilata il nostro
cuore
Gesù, fa' crescere il
nostro amore
Gesù,
rivelati nelle nostre famiglie
Gesù, ti
affidiamo i nostri cari.
MEDITAZIONI IN FAMIGLIA
Dalla lettura di questo brano del vangelo, ci
accorgiamo che anche Giuseppe, come Maria, ha un ruolo fondamentale nel disegno
della salvezza.
Come all'origine, nella creazione, c'erano Adamo ed
Eva, così al centro del progetto di Dio ci sono nuovamente un uomo e una donna:
Maria e Giuseppe. Questo ci fa capire fino a che punto Dio voglia la
collaborazione degli uomini per realizzare i suoi piani.
In questo passo del vangelo e nel più conosciuto
brano dell'annunciazione, Dio manda un angelo ai due futuri sposi, dicendo
quello che sarà il loro futuro, e come sappiamo, essi accolgono senza riserve
la parola di Dio.
Sembra tutto semplice, ma proviamo anche ad
immaginare il dialogo tra questi futuri sposi, proviamo a pensare alla loro vicenda
umana. Forse Maria può aver detto a Giuseppe "Sono incinta, ma non ho peccato,
nel mio grembo c'è il figlio di Dio, me lo ha detto un angelo" E Giuseppe, dopo
qualche giorno di smarrimento, può aver detto a Maria "Sì ci credo, un angelo
mi ha detto le stesse cose in sogno".
Davanti a questa situazione il solo rapporto di
fiducia tra i due futuri sposi non può reggere, serve qualcos'altro, è
essenziale il contributo di Dio. In tutte le coppie, Dio dà il suo contributo,
anche in situazioni meno "assurde".
Ma all'interno della nostra coppia e della nostra
famiglia, lasciamo a Dio il tempo e lo spazio per darci il suo apporto?
Giuseppe basa la sua relazione con Maria su un sogno - e non c'è nulla di più
effimero di un sogno - eppure la sua fede rende concreto ciò che appare
effimero. Giuseppe obbedisce a Dio incondizionatamente: chi accetta Dio nella
fede trova una risposta a tutti i suoi dubbi e a tutte le sue paure.
Troppo spesso nelle nostre famiglie noi cerchiamo
conferme e prove inconfu-tabili: abbiamo bisogno di certezze altrimenti non ci
sentiamo sicuri. Lasciamo spazio alla speranza, alla fiducia in Dio come hanno
fatto Maria e Giuseppe.
Impegno della settimana:
Ognuno dei due coniugi sceglie un momento della
giornata (almeno una volta nella settimana) in cui mettersi in ascolto
incondizionato dell'altro. Questo momento va esplicitato e concordato con
l'altro. Questo tipo di impegno si può prendere anche con i figli (in base
all'età).
"Eccomi, sono
qui per ascoltarti! Questo mio tempo è esclusivamente dedicato a te".
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