20-12-2007 |
"Il suo regno non avrà fine..." (Lc 1,33). Pensare all'eternità e pensare all'immortalità è qualcosa che fa venire le vertigini. Può anche essere bellissimo e pericolosissimo allo stesso tempo. Perchè? Per due motivi. Il primo è che può portarci a "ubriacarci" di futuro e di grandioso. Tutti con la testa in alto. Il secondo è che può pordurre un' "amnensia" sul presente. Celebrare il Natale di Cristo vuol dire invece cogliere una speranza che comincia ora e non solo per il futuro. Vuol dire anche restare a contatto col reale, senza scandalizzarsi, ma provandone gioia per le scintille di luce che brillano. È poi cominciare a lavorare perchè si compia il progetto di Dio su questo mondo, nella pace, nella giustizia, nella solidarietà e carità. Tutto questo perchè il Dio della salvezza, Gesù, si è incarnato.
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