|
|
|
Schede Bibliche - Battesimo del Signore |
|
|
10-01-2008 |
Battesimo del Signore
"Questi è il Figlio
mio prediletto"
Preghiamo
insieme: Padre onnipotente ed eterno, che dopo il Battesimo nel Giordano,
proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo
Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall'acqua e dallo Spirito, di
vivere sempre nel tuo amore
Ascoltiamo il Vangelo
13In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi
battezzare da lui.
14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Io ho bisogno di
essere battezzato da te e tu vieni da me?". 15Ma Gesù gli
disse: "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia".
Allora Giovanni
acconsentì.
16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed
egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17Ed
ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto". (Mt 3,13-17)
Il
Battesimo di Gesù compie il tempo del Natale e ce lo fa capire ancora meglio,
ce ne mostra lo scopo: Gesù si è fatto come noi per farci come lui; si è
immerso nella nostra umanità per immergerci nella sua vita divina.
Questo
Battesimo, questa immersione, cominciata con l'incarnazione e con i lunghi anni
passati nell'impura Galilea, continuata col ministero pubblico, si compirà fino
in fondo a Pasqua.
Su questo Gesù che si immerge nell'acqua inquinata
dell'umanità, arriva la conferma dal Cielo e scende lo Spirito. Di questo Gesù
che si fa nostro fratello, Dio dice: Questi è il Figlio mio prediletto,
è proprio il Messia che avevo in mente.
Meditiamo il vangelo
La Trinità in azione
Il nostro è
uno di quei vangeli che mostra la
Trinità all'opera. Anche noi siamo stati battezzati nel nome
della Trinità (Mt 28,19). Ma che significa, cosa vuol dire nel concreto vivere
a cieli aperti, da figli di Dio, in ascolto della voce del Padre, riempiti
dello Spirito? Guardiamo a Gesù, alle sue scelte, controcorrente, al suo
cammino, a quella vita pubblica che incomincia proprio col Battesimo al
Giordano.
Il
nostro Battesimo
Il nostro
vangelo è pieno di "effetti speciali", ma anche la liturgia del Battesimo non
scherza in fatto di segni.
· Ne cogliamo la bellezza e il significato, anche
per la nostra vita?
· Come nelle nostre case e nelle nostre parrocchie
si dà importanza al Battesimo: si prepara, si celebra e si ricorda?
· Col Battesimo siamo associati alla missione di
Cristo, sacerdote, re e profeta. Che vuol dire? Rischiamo di capirlo poco? Di
ridurlo ad una sorta di "vaccinazione spirituale"... (v. il Libretto per
l'animatore)
Se il
Battesimo è un vero ingresso nella santità di Dio attraverso l'inserimento in
Cristo e l'inabitazione del suo Spirito, sarebbe un controsenso accontentarsi
di una vita mediocre, vissuta all'insegna di un'etica minimalistica e di una
religiosità superficiale. Chiedere a uno: «Vuoi ricevere il Battesimo?»
significa al tempo stesso chiedergli: «Vuoi diventare santo?»...
Questo ideale di perfezione non è praticabile solo
da alcuni «geni» della santità. Le vie della santità sono molteplici, e adatte
alla vocazione di ciascuno. Ringrazio il Signore che mi ha concesso di
beatificare e canonizzare, in questi anni, tanti cristiani, e tra loro molti
laici che si sono santificati nelle condizioni più ordinarie della vita. È ora
di riproporre a tutti con convinzione questa «misura alta» della vita cristiana
ordinaria. (Giovanni Paolo II, Novo
Millennio Ineunte)
Ringraziamo
anche noi il Signore per quei fratelli e sorelle che, con vocazioni diverse,
hanno fanno brillare nella loro vita il dono del Battesimo, vivendo davvero
come piace a Dio, cercando una giustizia più grande...
Ribaltare
le classifiche
Chi è il più grande, Gesù o Giovanni? Ma ormai
davanti a Gesù, il più Grande che si fa più piccolo, le classifiche umane
saltano; di fronte alla grandezza della vita da figli di Dio che lui è venuto a
donarci, i vecchi ordini di grandezza, le vecchie distinzioni, impallidiscono:
Quanti siete stati battezzati in
Cristo vi siete rivestiti di Cristo... Qui non c'è più Greco o Giudeo, barbaro,
Scita, schiavo, libero, ma vi è Cristo, che è tutto in tutti (Gal 3,26-28; Col
3,11)
·
Riusciamo anche noi a scompigliare
un po' le classifiche di questo mondo? A dare importanza a chi non conta
niente, ad ascoltare chi non ha voce, a notare chi non appare, a farci piccoli
con i piccoli?
·
Compiamo azioni che spiazzano e
fanno sorgere domande come quelle del Battista?
Immergersi
Essere figli significa far parte di
una famiglia, di un popolo: la nostra vita si svolge dentro una storia comune,
di cui partecipiamo, dentro la nostra Galilea.
· Ci sentiamo immersi nella vita della nostra
Chiesa, della nostra parrocchia, del nostro paese, del mondo in cui viviamo,
nelle sofferenze e nei problemi della gente... Quali solidarietà - a volte
faticose - stiamo vivendo?
Far posare la colomba
La colomba che annuncia la fine del
diluvio trova finalmente Qualcuno su cui posarsi!
· Riesce a
posarsi anche su di noi? Ci fa diventare uomini di pace, attenti al creato, solidali
nell'uso dei beni, impegnati ad arginare qualche "diluvio" del nostro tempo?
Figli e genitori
Nasciamo figli o figlie, poi spesso,
nel corso della vita, ci sono affidati
figli o figlie e diventiamo genitori. A volte, col passare degli anni, i nostri
padri e le nostre madri ci vengono affidati un po' come dei figli, fragili.
Diventiamo così un poco loro padri e madri per poi, dopo un po', affidarci
nelle mani dei nostri figli e delle nostre figlie a nostra volta.
· Preghiamo per i nostri
figli e i genitori. Chiediamo di imparare dal Padre che è nei cieli e da suo
Figlio Gesù, ad essere veramente figli e genitori...
Preghiamo sul
vangelo
Gesù,
Figlio di Dio
Gesù, nel quale
il Padre si compiace
Gesù, che
riapri i cieli
Gesù, pieno
di Spirito Santo
Gesù, servo obbediente
Gesù, Messia e
salvatore
Gesù, che fai la fila
coi peccatori
Gesù, che ti immergi
nella nostra umanità e la rinnovi
Gesù, fa'
che ascoltiamo la voce di Dio
Gesù, facci
sentire la benevolenza del Padre
Gesù,
riempici del tuo Spirito
Gesù, rivestici
della tua umiltà
Gesù, capovolgi le
nostre classifiche
Gesù, insegnaci la tua
giustizia
Gesù, uniscici alla
tua missione
Gesù, fa' di noi
strumenti della tua pace
Gesù, manda
i tuoi amici a battezzare e a fare discepoli tra tutti i popoli.
Meditazioni in famiglia
Questo brano, che chiude il tempo di Natale, è un "Vangelo
pasquale", un Vangelo di salvezza. Se infatti col Natale, due mondi, da sempre
separati - il divino e l'umano - si uniscono in Cristo, col battesimo di Gesù
si esplicita chiaramente la motivazione di quest'incontro: la salvezza
dell'uomo.
"Io ho bisogno di essere battezzato
da te e tu vieni da me ?"
La prima frase che colpisce è racchiusa in questo
stupore di Giovanni, che poco prima aveva presentato con parole molto forti la
potenza e la grandezza di Gesù ed ora sembra sconvolto dal suo umile mischiarsi
tra la folla.
In queste parole si palesa il trionfo dell'amore, di
due cuori innamorati che si attraggono naturalmente: non solo l'uomo ha bisogno
di Dio, ma Dio ha bisogno dell'uomo per manifestare la sua salvezza, la sua
giustizia, la sua Grazia. Questo dono Dio non lo cala dall'alto, quasi a
schiacciarci, a sottolineare la nostra pochezza, ma ce lo offre in un Figlio
che si unisce all'umanità peccatrice.
La nostra vita di famiglia deve trarre spunto da ciò,
innanzitutto riconoscendo i momenti in cui Dio incontra in modo forte la nostra
piccola Chiesa domestica; occasioni privilegiate sono sicuramente le tappe
sacramentali di coppia e dei figli, momenti di Grazia per tutta la famiglia.
Inoltre, ci piace sottolineare il bisogno che ha avuto Dio di manifestare
concretamente il suo amore per gli uomini; se Lui ha sentito questa esigenza,
noi non possiamo certo limitarci nelle nostre relazioni famigliari a dire "Ti
voglio bene": il bene si dimostra quotidianamente e concretamente.
"Questi è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto"
Questa pagina è un Vangelo trinitario e quindi di
famiglia, di relazione. C'è il Figlio che si affaccia alla vita pubblica, lo
Spirito che si posa su di Lui e il Padre che osserva, parla, fa sentire la sua
voce.
Contemplare questo mistero significa lasciarsi
coinvolgere in questa circolarità, entrare nel cuore di Dio che insegna a noi
genitori a PRE-DILIGERE i figli, cioè ad AMARLI PRIMA (prima che nascano, prima
del loro agire, prima del nostro lavoro, ecc.) e a COMPIACERCI in loro, perché
abbiano nel nostro sostegno l'incoraggiamento per affrontare la vita.
Potremmo quindi sintetizzare il messaggio di questo
Vangelo con un'immagine, quella dell' ABBRACCIO fra due mondi, il divino e
l'umano, e fra le persone della SS. Trinità, ben sapendo che l'abbraccio non si
dà, né si riceve, ma si scambia. Entrare in questa circolarità di affetti è la
nostra vocazione, di cristiani e di coppia.
|
|
|
|
Maggio 2024 |
|
|
|
Prossimi eventi |
Nessun evento in calendario |
|
|
Abbiamo 1 visitatore online |
|
|