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Schede Bibliche - 1^ domenica di Quaresima PDF Stampa
07-02-2008

1ª Domenica di Quaresima

"Fu condotto dallo Spirito nel deserto"

Preghiamo insieme: O Dio, che conosci la fragilità della natura umana ferita dal peccato, concedi al tuo popolo di intraprendere con la forza della tua parola il cammino quaresimale, per vincere le seduzioni del maligno e giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito.

Ascoltiamo il Vangelo

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane". Ma egli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra". Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo". Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai". Allora Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto". Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. (
Matteo 4,1-11)

Quale titolo?

Possiamo guardare il vangelo delle tentazioni da diverse angolature:


- Gesù che "verifica" il suo Battesimo: il Figlio di Dio ascolterà la voce del Padre e si fiderà di lui, anche quando avrà fame?

- Gesù che rivive l'esperienza di Israele nel deserto, tra prove, tentazioni e ascolto della voce di Dio;

- Gesù che scende nei pericoli che minacciano l'uomo, perché solo così l'uomo caduto potrà essere risollevato;

- Gesù che si raccoglie prima di iniziare la sua missione, da non travisare secondo le attese umane, ma da svolgere secondo Dio;

- Un duello a colpi di Scrittura con un diavolo "teologo" e biblista: ma qual è il modo giusto di rapportarsi con Dio e con la sua parola? Quando si serve Dio e quando invece ci si serve di lui?

- Un invito al discernimento: attenzione, perché il diavolo non invita direttamente a fare il male, ma cerca di sedurre con proposte che sembrano ragionevoli, ovvie, efficaci, tutte per riuscire meglio, tutte a fin di bene...

- Una partita che Gesù vince 3 a 0. Quindi, niente paura: con lui, col suo Spirito, anche noi possiamo smascherare il male e vincerlo!

Meditiamo il Vangelo
(cfr Benedetto XVI, Gesù di Nazaret, pagg. 47-68)

Alla radice di ogni tentazione: rimuovere Dio
Appare chiaro il nocciolo di ogni tentazione: rimuovere Dio, che di fronte a tutto ciò che nella nostra vita appare più urgente, sembra secondario, se non superfluo e fastidioso. Mettere ordine da soli nel mondo, senza Dio, contare soltanto sulle proprie capacità, riconoscere come vere solo le realtà politiche e materiali e lasciare da parte Dio come illusione, è la tentazione che ci minaccia in molteplici forme.

· Confrontiamoci con queste parole del Papa: La questione di Dio è la questione fondamentale che ci conduce al bivio dell'esistenza umana...

. Laddove Dio è considerato una grandezza secondaria, che si può temporaneamente o stabilmente mettere da parte in nome di cose più importanti, allora falliscono queste presunte cose più importanti...

· Vediamo in noi e attorno a noi questa tentazione di rimuovere Dio, di considerarlo irrilevante, di dare importanza a tante altre cose più "concrete"?

· Silenzio, deserto, digiuno, ascolto nutriente della Parola, preghiera: ne ha avuto bisogno Gesù, figuriamoci noi! Comunichiamoci qualche proposito quare-simale per alimentare la nostra vita di battezzati, dare a Dio il primo posto, ritornare a sentire fame di lui e della sua parola...

Il pane di Gesù

Dì che queste pietre diventino pane... Quale sfida! La risposta di Gesù trova compimento nella moltiplicazione dei pani e nell'Ultima Cena.

Nella moltiplicazione dei pani, la gente era venuta per ascoltare la parola di Dio e per farlo aveva lasciato perdere tutto il resto. E così, come persone che hanno aperto il loro cuore a Dio e agli altri in reciprocità, possono ricevere il pane nel modo giusto, ringraziando Dio e condividendolo.

Nell'Ultima Cena, Gesù stesso è diventato il chicco di grano che morendo produce molto frutto. Egli stesso è diventato pane per noi, e questa moltiplicazione dei pani durerà fino alla fine dei tempi.

Dì che questi sassi diventino pane. È la tentazione del materialismo, terribile e seducente, perché un panino sazia più di una preghiera. Una bibita ghiacciata rinfresca più di un sacramento. Una passeggiata in mountain-bike rinforza più di una Messa. Un'auto potente dà più ebbrezza della carità. Una bella casa e un sostanzioso conto in banca danno più sicurezza della coscienza di aver compiuto il bene.

È difficile non ascoltare i crampi dello stomaco. È facile far tacere quelli dello spirito. Per questo il tentatore ha spesso buon gioco e anche le realtà più alte (l'amicizia, l'amore, la sessualità...) vengono ridotte a merce. Ma soltanto chi sa resistere alla tentazione del materialismo sperimenta la grandezza dell'essere figlio di Dio. Basta guardarsi attorno: chi riduce tutto a pane per i denti finisce per essere mangiato da ciò che crede di divorare. (T. Lasconi, Io con te per 365 +1)

· Pensiamo al nostro rapporto col pane, con le cose, con i beni? Come li guadagniamo, li consumiamo, li accumuliamo o li condividiamo?

· In noi ci sono desideri profondi: c'è fame di verità, di bellezza, di bene; c'è fame di Dio... Riconosciamo, coltiviamo questi desideri o li anestetizziamo e affoghiamo subito in una marea di cose, di immagini, di rumori?

· Riconosciamo che, davanti alle fami dell'umanità, la risposta di Gesù è molto più efficace di quello che sembra? Che, se non cambia il cuore, altre soluzioni in apparenza più rapide risultano fallimentari e si finisce per dare pietre al posto del pane?

Bùttati giù

Cristo non si è gettato dal pinnacolo del tempio. Non ha messo alla prova Dio. Ma è sceso nell'abisso della morte, nella notte dell'abbandono, nell'essere in balia che è proprio degli inermi. Ha osato questo salto come atto di amore di Dio verso gli uomini. Sapeva che, saltando, avrebbe potuto soltanto cadere nelle mani benevole del Padre.

La seconda tentazione attacca l'immagine di Dio: là dove rimane in qualche angolo del nostro cuore l'immagine di un Dio Padre, è possibile rimettersi in piedi, per andare verso di lui, nonostante i nostri peccati. Ma dove Dio è solo qualcuno da usare, tirato dentro nelle nostre attese e pretese, magari con qualche consultazione affrettata della Scrittura o con il ricorso ai miracolismi o a pratiche superstizione, allora non si va da nessuna parte... (M.Zattoni, G.Gillini, Interno familiare, anno A)

· Che volto assume per noi questa tentazione? Usare Dio come "tranquillante", pretendere che faccia quello che non facciamo noi, andare alla ricerca dell'esperienza esaltante, dell'emozione forte, del segno spettacolare?

Tutte queste cose io ti darò

Il diavolo conduce Gesù su un monte altissimo e gli mostra la potenza di questo mondo. È la tentazione del potere, della gloria. Il divisore ci tenta nelle relazioni con gli altri: ci mette uno contro l'altro, uno senza l'altro (indifferenza) uno sopra l'altro (potere), uno sotto l'altro (servilismo). Gesù però sceglierà un altro monte, un'altra grandezza, un altro progetto: quello delle Beatitudini.

Per avere qualcosa di più degli altri siamo disposti a vendere l'anima al diavolo. È la tentazione del potere che ci spinge senza soste a una corsa continua e affannosa per emergere, per prevalere. Una corsa che ci procura affanno, ansia, depressione, perché appena crediamo di essere arrivati sulla cima, ci accorgiamo che c'è sempre un altro arrivato più in alto di noi. E allora si ricomincia. Senza soste. Senza riguardi. Senza scrupoli. (T. Lasconi, Io con te per 365 +1)

· Come si manifesta nella nostra vita, nella nostra famiglia, questa tentazione? Come respingerla, anche quando occupiamo posti di responsabilità?

Il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano

Gesù, nuovo Adamo ha vinto il male e ha ritrasformato il deserto in un Paradiso. Se scegliamo le vie di Dio, anche il deserto più inospitale può diventare un paradiso, un luogo di pace, di armonia, di servizio, di preghiera.

· Dove abbiamo già sperimentato l'aiuto del Signore, la forza della preghiera, della sua Parola, dei Sacramenti?

· È capitato anche a noi di vedere "trasformarsi il deserto in Paradiso", di uscire da tentazioni, da prove, rinnovati, più maturi, più forti, più uniti... Di ringraziare per certi problemi che ci hanno fatto soffrire ma poi ci hanno fatto anche crescere?

Preghiamo il Vangelo

- Gesù, condotto dallo Spirito nel deserto
- Gesù, tentato come noi e vincitore per noi
- Gesù, tentato dall'inizio fino alla fine, sulla Croce
- Gesù, obbediente al Padre
- Gesù, che non pensi secondo gli uomini, ma secondo Dio
- Gesù, che smascheri le tentazioni dell'avere, dell'apparire, del potere
- Gesù, che digiuni e ti fai solidale con i poveri
- Gesù, che accogli il pane come dono da condividere e da moltiplicare
- Gesù, che ti fai Pane spezzato per noi
- Gesù, che ti nutri della Parola di Dio.
- Gesù, che sali sul monte delle Beatitudini, della preghiera e del servizio
- Gesù, che trasformi il deserto in paradiso

Tutta la Quaresima ci porta, di domenica in domenica, a riscoprire il nostro Battesimo, a rinnovare nella veglia pasquale le nostre promesse battesimali. In particolare il vangelo delle tentazioni ci prepara a dire: "Rinuncio", a smascherare, a livello personale e comunitario, le suggestioni del maligno.

Rinunciamo al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio? Rinuncio.
Rinunciamo alle seduzioni del male, per non lasciarci dominare dal peccato? Rinuncio.
Rinunciamo a satana, origine e causa di ogni peccato? Rinuncio.

Ognuno può proporre una rinuncia che, dopo l'incontro, ha capito significativa per sé e per la propria comunità ... Rinunciamo... Rinuncio.

 
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