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Lectio Divina - Domenica 24/02/2008 |
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21-02-2008 |
III DOMENICA DI QUARESIMA
(ANNO A)
Prima lettura
Es 17, 3-7
Dal libro dell'Esodo
In quei giorni, il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: «Perché ci hai fatti uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?» . Allora Mosè invocò l'aiuto del Signore, dicendo:
«Che farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!».
Il Signore disse a Mosè: «Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e và!
Ecco, io starò davanti a te sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà» . Mosè così fece sotto gli occhi degli anziani d'Israele.
Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?».
Salmo responsoriale
Sal 94
Rit. Fa' che ascoltiamo, Signore, la tua voce.
Venite, applaudiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui
per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Venite, prostràti adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio,
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Ascoltate oggi la sua voce:
«Non indurite il cuore, come a Meriba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
Seconda lettura
Rm 5, 1-2. 5-8
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio
per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche
ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci
troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.
La
speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei
nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi
nel tempo stabilito. Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire
per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una
persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché,
mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Vangelo
Gv 4, 5-42
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicàr,
vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui
c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva
presso il pozzo.
Era verso mezzogiorno.
Arrivò intanto una
donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere» . I
suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi.
Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da
bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non
mantengono buone relazioni con i Samaritani.
Gesù le rispose: «Se
tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da
bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua
viva».
Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per
attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?
Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo
pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?».
Rispose
Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve
dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io
gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita
eterna».
«Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua,
perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere
acqua».
Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui».
Rispose la donna: «Non ho marito» . Le disse Gesù: «Hai detto bene "non
ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è
tuo marito; in questo hai detto il vero».
Gli replicò la donna:
«Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio
sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna
adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in
cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi
adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo,
perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è
questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e
verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli
che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».
Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa».
Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che
stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che
desideri?», o: «Perché parli con lei?» . La donna intanto lasciò la
brocca, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che
mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?» .
Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia».
Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete».
E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?».
Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato
e compiere la sua opera. Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e
poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e
guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. E chi miete
riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda
insieme chi semina e chi miete. Qui infatti si realizza il detto: uno
semina e uno miete.
Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro» .
Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della
donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto» . E
quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro
ed egli vi rimase due giorni. Molti di più credettero per la sua parola
e dicevano alla donna: «Non è più per la tua parola che noi crediamo;
ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il
salvatore del mondo».
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