4ª Domenica di Quaresima
“Ero cieco e ora ci vedo!”
Preghiamo insieme: O Dio, Padre della luce, tu vedi le
profondità del nostro cuore: non permettere che ci domini il potere delle
tenebre, ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito, perché vediamo
colui che hai mandato a illuminare il mondo, e crediamo in lui solo, Gesù Cristo tuo Figlio nostro Signore
Ascoltiamo
il Vangelo
In quel tempo, 1Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita, 6sputò per terra, fece del fango con la saliva,
spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di
Siloe”, che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto
prima, perché era un mendicante, dicevano: “Non è lui quello che stava seduto a
chiedere l’elemosina?” 9Alcuni dicevano: “è lui”;
altri dicevano: “No, ma è uno che gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io!”
Intanto 13condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto
del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo
come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha messo del fango
sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16Allora alcuni dei farisei dicevano:
“Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri invece
dicevano: “Come può un peccatore compiere segni di questo genere?” E c’era
dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu, che cosa dici di lui, dal
momento che ti ha aperto gli occhi?” Egli rispose: “è un profeta!”
34Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e
insegni a noi?” E lo cacciarono fuori.
35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori;
quando lo trovò, gli disse: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?” 36Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io
creda in lui?” 37Gli disse Gesù: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. 38Ed egli disse: “Credo, Signore!” E si prostrò
dinanzi a lui.
(Giovanni, cap.9, forma
breve; intero brano v. Libretto Animatore)
Due
versetti appena per il miracolo, ma quante cose da sottolineare: Gesù che
lascia ad altri l’analisi del male e delle colpe: Lui guarda avanti, lui
guarisce! Gesù che compie il miracolo di sua iniziativa, senza una richiesta
del cieco: prima di ogni nostro desiderio di vedere, è la Luce che ci viene a vedere,
che ci viene a cercare! Gesù che fa del fango: come non ricordare l’azione del
Creatore? Gesù che spalma il fango sugli occhi del cieco: prima di condurlo
alla luce, lo rende ancora più cieco! Gesù che lo manda a lavarsi alla piscina di
Siloe; alle “acque dell’Inviato” il cieco nato riacquista la vista: che
straordinario simbolo del Battesimo!
Il
nostro vangelo si dilunga poi nel riportare le quattro inchieste che si
sviluppano a seguito del miracolo: il cieco viene interrogato prima dalla
folla, poi dai farisei; quindi i farisei interrogano i suoi genitori e poi di
nuovo il cieco. Alla fine l’ex –cieco approda
alla fede, la grazia più grande che gli viene fatta da Gesù: non solo di
vedere, ma di vederlo. Invece i farisei, quelli che dichiarano di sapere, quelli che credono di vedere, sprofondano
nella cecità e nelle tenebre (cfr
F.Lambiasi, il Pane della domenica).
Meditiamo
il Vangelo
Lo hai visto: è colui che parla con te
Dalla piscina di Siloe a vedere finalmente Gesù, dal fonte
battesimale alla contemplazione del suo volto: è il cammino di luce che ogni
battezzato è chiamato a compiere.
· Gesù, come lo abbiamo scoperto? Adesso come lo vediamo?
· Gesù, luce del mondo, ci aiuta a vedere tutte le cose in una luce nuova?
Allarga il nostro campo visivo? Con lui o senza di lui cosa cambia?
· Cosa vuol dire guardare la vita, al mondo da credenti; guardare al mondo
da credenti?
· Il consiglio, la correzione fraterna, l’accompagnamento spirituale, il
dialogo in famiglia, la preghiera insieme sul vangelo, un incontro in
parrocchia...: quante occasioni per aprirci gli occhi a vicenda!
Prima ero cieco...
Il cieco confessa
umilmente per tre volte la sua ignoranza (v.12, 25, 35-36)
Questo è il punto di partenza del cammino verso la luce:
riconoscere di essere ciechi nati, riconoscere le nostre tenebre, confessare
che senza la luce di Gesù non vediamo, ci fermiamo all’apparenza...
·
Cosa non riusciamo a vedere? Il
nostro male, i limiti, i peccati? I segni della presenza di Dio, i suoi doni, i
semi di speranza che getta anche nel nostro tempo? Il suo disegno sulla storia,
sulla nostra comunità? I bisogni e le domande degli altri? L’orientamento da
prendere in una concreta situazione? Il senso del nostro quotidiano?
·
Quali le nostre tenebre? Le
tenebre della nostra società?
·
Rischiamo di sederci nella nostra cecità, di adeguarci alla nostra
confusione, ai nostri compromessi, ai nostri ristretti orizzonti, di non
desiderare poi troppo di mettere luce nella nostra vita, di fare verità, di dire
le cose come stanno?
·
Ci accontentiamo di qualche “lucina” artificiale per andare avanti alla
giornata, a tentoni?
La luce della verità
Il cieco nato è un campione di onestà
intellettuale. Non nasconde quello che sa e tace quello che non sa.
Agli amici e conoscenti, che dubitano davanti a lui nel vederlo guarito,
presenta con coraggio la propria identità: “Sono proprio io”. Ma quando
gli chiedono dove sia colui che lo ha guarito, non si vanta di amicizie
importanti; semplicemente risponde: “Non lo so”. Capisce di chi può
fidarsi e di chi no. Non si lascia confondere, né ingannare dagli insulti,
dalle minacce, dall’invito strumentale a dar gloria a Dio. Racconta i fatti
come sono andati, non deforma la verità, ragiona con la sua testa.
· Dove vediamo oggi questa apertura
alla verità, questo retto uso della ragione, questo porsi con onestà e umiltà
di fronte alla realtà? Dove invece la verità è taciuta, l’evidenza è negata, i
fatti non sono raccontati, sono deformati? Quando hanno la meglio pregiudizi,
comprensioni ideologiche della realtà, false visioni della vita? Quando i
testimoni non sono ascoltati?
· Riflettiamo sul nostro rapporto
con l’informazione, su come apriamo o teniamo chiusi gli occhi sul mondo, sulla
nostra Chiesa, sulle grandi questioni della vita...
Alla
luce, attraverso la prova
Il cammino del cieco nato, verso la fede piena in Gesù, è
segnato da una serie di prove: colpevolizzato dalla cultura del tempo,
scaricato dai genitori, messo sotto pressione dai farisei, minacciato di
espulsione dalla sinagoga, alla fine veramente cacciato... Ma è proprio qui che
Gesù gli va incontro e si fa riconoscere!
· Una prova può gettarti nel buio, può farti sentire nella colpa, può
portarti all’isolamento… Può anche essere occasione di luce, di rivelazione di
Dio? Può farti vedere meglio Gesù, la vita, il mondo? Può farti riscoprire la
vita da figli di Dio?
La luce del Battesimo
Ricevete la luce di Cristo. A
voi genitori a voi padrino e madrina è affidato questo segno pasquale fiamma
che dovete alimentare.
Abbiate cura che vostro
figlio illuminato da Cristo viva sempre come figlio della luce e perseverando
nella fede vada incontro al Signore che viene con tutti i santi nel regno dei
cieli. (dalla Liturgia del Battesimo)
· Ripensiamo a quella candela accesa durante i battesimi dei nostri figli
o fratelli, o nipoti, a quando la liturgia ci fa accendere il cero pasquale o
tenere in mano una candela, ai segni di luce che accendiamo in casa nostra...
· Come aiutarci ad alimentare quella fiamma, a tenerla veramente accesa
vicino a chi nasce e a chi muore, nei momenti di gioia e di dolore?
Testimoniare la luce
I genitori del cieco conoscono la verità, ma per paura non
dicono niente, non si espongono... Il cieco invece racconta, non tiene nascosta
la luce nuova che è entrata nella sua vita, diventa un testimone della luce. Ne
conosciamo altri?
Preghiamo
il Vangelo
Col cieco nato, oggi scopriamo Gesù
luce della vita, luce che vince le nostre tenebre, luce che ci fa vedere le
cose con occhi nuovi. Ci prepariamo anche ad accogliere con gioia il segno
luminoso del cero pasquale nella veglia di Pasqua.
Già ora pregustiamo quel momento e
chiediamo: Tu sei la luce del mondo! (Gv 8,12)
In questo momento si può accendere
una candela e ripetere le seguenti acclamazioni e preghiere:
- Tu sei la luce vera, che illumina
ogni uomo (Gv 1,9): Tu sei…
- Chi segue te non cammina nelle
tenebre, ma ha la luce della vita (Gv 8,12):
Tu sei...
- Lampada per i miei passi è la tua
parola, luce sul mio cammino (Sal 118,105): Tu sei...
-
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto (Sal 4,7). Tu sei...
- Beati i nostri occhi, perché ti
vedono (Mt 13,16): Tu sei...
- Beati i puri di cuore, perché ti
vedono (Mt 5,6): Tu sei...
- Il
Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura? (Sal 27,1) Tu sei...
- Se un
tempo eravamo tenebra, ora siamo luce nel Signore. Comportiamoci perciò come i
figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e
verità. (Ef 5,8-9) Tu sei...
- Chi dice di essere nella luce e
odia suo fratello, è ancora nelle tenebre (1Gv 2,7-9). Tu sei...
- Se camminiamo nella luce, siamo in
comunione gli uni con gli altri. (1Gv 1,7) Tu sei...
- Quando
ci porti a riconoscere la nostra cecità: Tu sei...
- Quando
ci doni chiarezza nelle scelte da compiere: Tu sei...
- Quando illumini la nostra coscienza col tuo Spirito: Tu sei...
- Quando ci fai incontrare persone “luminose”: Tu sei…
- Quando guardiamo le cose e la vita come le guardi tu: Tu sei…
- Quando andiamo oltre l’apparenza e la prima impressione: Tu sei…
- Quando ci correggiamo a vicenda e ci apriamo gli occhi: Tu sei…
- Quando anche una prova diventa occasione di luce: Tu sei…
- Quando non lasciamo sole le persone nei momenti di buio: Tu sei…
- Quando vediamo le necessità e le sofferenza dei fratelli: Tu sei…
- Altre intenzioni spontanee… Tu
sei la luce del mondo!
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