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Mostra - La Rosa Bianca PDF Stampa

La Rosa Bianca

Volti di un'amicizia
Mostra fotografica
Chiesa B.V. del Paradiso
13 - 18 marzo 2007


Dall’estate del 1942 al febbraio del 1943 alcuni studenti della facoltà di Monaco distribuiscono volantini firmati "La Rosa bianca" che incitano alla resistenza contro Hitler e chiedono libertà per il popolo tedesco. L’espressione pubblica del loro dissenso costerà loro l’arresto da parte della Gestapo e la morte con ghigliottina.
Ma perché rischiano la vita? Che cosa li unisce? Da dove nasce in loro il coraggio e il giudizio? La "Rosa Bianca" non è un gruppo di resistenza, ma un gruppo di giovani uniti da una profonda amicizia e da un intenso amore per la vita, per l’uomo e la libertà: sono Hans Scholl, Alexander Schmorell, Sophie Scholl, Willi Graf, Kurt Huber, Christoph Probst.

La mostra fotografica approfondisce le figure di questi sei protagonisti e la loro amicizia. Ne traccia le vite, attraverso citazioni da lettere e diari e le parole degli amici e dei testimoni viventi. Si traccia il contesto storico in cui questi studenti si trovarono ad agire: la vita dei giovani nella Germania nazionalsocialista, l’Università di Monaco, la guerra in Russia.
Ne emergono ritratti di persone la cui fede permise loro di vivere intensamente la realtà, di fare incontri incisivi e di crescere nella certezza e nella speranza di bene. La mostra si conclude con le lettere di addio, in cui si afferma la possibilità di vivere in libertà anche una condizione di estrema oppressione. Così scrive Alexander Probst alla madre, pochi attimi prima di essere giustiziato: "Ti ringrazio di avermi dato la vita. Se la guardo per quella che è, è stata un'unica strada verso Dio."

 

  Album fotografico della mostra


Approfondimenti

Scrive la sorella maggiore dei fratelli Scholl, Inge:
"Ma possiamo veramente chiamarli eroi? Non hanno fatto nulla di sovraumano. Hanno difeso una cosa semplice, sono scesi in campo per una cosa semplice: per i diritti e la libertà dei singoli, per la loro libera evoluzione e per il loro diritto a una vita libera. Non si sono sacrificati per un'idea fuori del comune, non perseguivano grandi scopi. Ciò a cui aspiravano era che gente come te e me potesse vivere in un mondo umano. Il vero eroismo consiste forse nel difendere con costanza la vita quotidiana, le cose piccole e ovvie".

Di loro scrive il filosofo Romano Guardini: "Non si deve pensare a nulla di eccezionale. Erano persone normali che vivevano intensamente la loro vita; gioivano delle cose belle che la vita regalava loro, e sopportavano le difficoltà imposte. Guardavano diritti al futuro, pronti all'opera buona e fiduciosi nelle promesse che la giovinezza porta con sé. Ma erano cristiani per convinzione. Stavano nello spazio della fede. Di certo hanno lottato per la libertà dello spirito e per l'onore dell'uomo, e il loro nome resterà legato a questa lotta. Nel più profondo hanno vissuto però nell'irradiazione del sacrificio di Cristo".

La voce dei ragazzi della Rosa Bianca si era levata per svegliare lo spirito tedesco dal sonno della ragione. Gli anni bui della dittatura, il regime della menzogna e della propaganda avevano davvero creato un 'deserto spirituale'. "La dittatura", scrive ancora Guardini, "toglie al singolo il peso di dovere pensare con la propria testa, di dover giudicare, decidere, rispondere del proprio destino. Questa è una grande tentazione […] Il discernimento delle cose essenziali era per loro un proposito importante. Erano impegnati a superare la sconfinata confusione dei concetti, il terribile travisamento e imbrattamento dei valori spirituali che si insinuava ovunque, tesi a fare emergere le essenze nella loro nuda verità e ristabilire gli ordini dell'esistenza così come essi sono veramente."



Da Lettere e diari di Hans e Sophie Scholl:

Hans alla fidanzata Rose Nägele
Monaco, 8.8.1941

Mia cara Rose!
[…] Devo percorrere la mia strada, sulla quale cammino volentieri. Non importa quanti pericoli e tentazioni ci saranno di abbandonarla, ma guarderò solo di discernere bene ciò che è giusto, con totale serenità. Ma fino a quel traguardo… scrosceranno ancora molte tempeste sul tetto della mia casa, e lo scuoteranno. Accenderò la mia lampada intanto, e anche se tremolerà o minaccerà di spegnersi, la sua luce sarà rossa, calda, e farà da guida al viaggiatore solitario. […]
Il tuo Hans

Hans alla fidanzata Rose Nägele
Monaco, 25.1.1942

Attualmente sono, nel miglior senso della parola, un «homo viator», un uomo in cammino, e spero che lo resterò per sempre. Finalmente, dopo tanti anni trascorsi quasi inutilmente, ho imparato di nuovo a pregare. Quale forza ho trovato in questo! Finalmente so a quale fonte inesauribile posso placare la mia terribile sete.
Questo che ti sto dicendo è l'essenziale; tutto il resto è secondario! […]
Siamo ancora allo scuro di ciò che ci attenderà tra un mese, alla fine del semestre; sinceramente non mi importa. Succeda quel che succeda, io ho gettato l'ancora, e nulla, in fondo, mi può più danneggiare[…]
Il tuo Hans


Sophie all'amica Lisa Remppis,
Blumberg, marzo 1942

Cara Lisa!
Oggi ho ricevuto la tua preziosa lettera. Ti rispondo subito, perché vorrei dirti che anche io, come te, credo che ogni fiore e ogni filo d'erba sia cresciuto proprio per me. Non credo sia un'illusione. Quando ci vengono fatti dei regali così grandi, perché non dovremmo gioire con tutto il nostro cuore, nonostante la sofferenza che ci procuriamo in questo mondo? Allo stesso modo, penso che ogni stella nel cielo sia lì per me. E chissà se la terra non crollasse a picco se anche solo un minuscolo corpo celeste dovesse venir meno in questo immenso ordine! Sono così tante le prove dell'amore infinito che ci abbraccia, che davvero dovremmo esplodere dalla gioia![...]
La tua Sophie

Diario di Sophie
Blumberg, 12.12.1941

[…] Ho capito che quando amo qualcuno non posso fare niente di più bello che includerlo nella mia preghiera. Se amo una persona con tutta la mia buona volontà, l'amo secondo la volontà di Dio. Cosa posso fare di meglio, allora, che andare da Lui con questo amore?


Il giorno prima dell'arresto di Sophie ed Hans all'università
A Lisa Remppis
Monaco, 17.2.1943

Cara Lisa!
Sto ascoltando il Quintetto delle Trote al grammofono. Vorrei essere anch'io una trota quando ascolto l'Andantino. Non si può fare a meno di gioire e di ridere, quasi come quando, con il cuore pesante e triste, guardi il cielo con le sue nuvole di primavera, e i rami che germogliano cullati dal vento, al luccicare del primo sole. Oh, la primavera mi rende così felice! In quest'opera di Schubert si distinguono e si odorano l'aria stessa e i profumi. Si percepisce tutto il giubilo degli uccelli e delle altre creature. La ripetizione del tema con il pianoforte – oh, sì, può incantare come l'acqua fredda trasparente e spumosa!
Fatti sentire presto!
Con affetto
La tua Sophie



Dopo l'esecuzione di Hans e di Sophie i genitori e le sorelle subiranno un periodo di prigionia. Le autorità naziste ritennero che i semplici legami di parentela costituissero prova di una qualche corresponsabilità con i 'criminali'appena giustiziati.
Ecco alcuni estratti dalle lettere dei genitori (Robert e Magdalene Scholl) dal carcere:

Miei cari,
stiamo per inaugurare una nuova settimana e non sappiamo cosa ci riserverà. Ma in tutta la nostra incertezza e pena, abbiamo un punto fisso: sappiamo con certezza che di noi sarà fatta la volontà di Dio, qualunque essa sia. E non dobbiamo averne paura perché l'esperienza continua a mostrarci che Dio ci spiana le strade con tanto amore […]
La vostra mamma

Miei cari,
[…] sappiamo con certezza che il Padre che sta nei cieli, l'unico onnipotente, regge nelle sue mani i fili del nostro destino, come quelli del destino degli altri. Dobbiamo esserne contenti!
Con affetto
La mamma


Miei cari,
[…] questi giorni di Pentecoste sono destinati ad essere piuttosto dolorosi per noi, è sempre così nei giorni in cui si vorrebbe essere tutti insieme. Eppure non è certo un'eccezione per noi essere in lutto, sarà sempre così. Tuttavia possiamo chiedere che ci venga concesso lo spirito della gioia. Sappiamo bene che è disposto a soccorrerci accanto al dolore. Questa mattina riflettevo su come tante, tantissime famiglie debbano condividere questo dolore a causa della guerra[…]
Ripenso volentieri alle parole di san Francesco: «Beati quelli che sopportano in pace». Allora non ci sarebbe spazio per l'odio e per la vendetta, si vincerebbe con la forza dello Spirito Santo e ci si sentirebbe sereni anche nell'ora del lutto e delle tentazioni.
La battaglia decisiva è passata. Dobbiamo essere così riconoscenti per non dover soffrire come quelli che non hanno speranza e riconoscenti anche perché ciò che sappiamo di Hans e Sophie ci rafforza in questa speranza. Loro avevano e hanno ricevuto in anticipo talmente tanto, anche nella loro ultima ora, quanto nemmeno l'amore più bello, il più pronto a sacrificarsi dei genitori o dei fratelli sarebbe riuscito a dare. Anche noi possiamo appropriarcene, anzi possiamo chiederlo e lasciarcelo donare nell'ora del bisogno.
[…] Cosa pretende Dio da ogni singolo uomo? La conversione, il pentimento, un taglio netto, uno sforzo verso la giustizia di Dio. Questa è la via regia, non ce ne può essere nessun'altra…
La vostra mamma


Mie care,
[…] con oggi sono passati esattamente 9 mesi dall'ultima volta che abbiamo visto i nostri due amati e da quando se ne sono andati da questo mondo. Talvolta mi sembra che la nostalgia mi soffochi il cuore. Però mi da sollievo il pensiero che i nostri due ragazzi sono morti nel giusto, che il loro morire sarà una fiaccola per molti e che la loro vita, il loro soffrire e morire non saranno stati vani.
Con affetto
Papà




Volantino Mostra Rosa Bianca

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