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Schede Bibliche - La Passione di Gesù PDF Stampa
14-03-2008

La passione secondo Matteo


a. DUE RACCONTI
Ogni anno, leggiamo due volte la Passione: la domenica delle Palme (il vangelo dell'anno) e il venerdì santo (Giovanni). Così guardiamo alla Croce di Cristo da due lati: nei sinottici è sottolineata di più la sofferenza di Gesù, il suo abbandono, la sua solitudine. In Giovanni invece è più presente l'aspetto glorioso, luminoso della Croce: Gesù dalla Croce rivela la sua grandezza, rivela Dio, dona lo Spirito, genera la Chiesa...La croce ha due facce, oscura e luminosa, dolorosa e gloriosa.
· Cosa sottolineo del racconto? Presso quale stazione della via Crucis, presso quale scena della Passione mi vorrei fermare un po' di più?

· Mi capita ogni tanto di fermarmi davanti ad un Crocifisso? Ho un "Crocifisso" preferito?

b. UN RACCONTO DRAMMATIZZATO
Siamo abituati a leggere la passione a più voci, per far risaltare tutto il cast dei personaggi che ruotano attorno a Gesù nelle ultime ore della sua vita: Pietro, Giuda, Pilato, il cireneo, il centurione, le donne, Giuseppe di Arimatea, la moglie di Pilato... È una drammatizzazione che porta ad identificarci con questo o quel personaggio, è un processo che ci chiama a prendere posizione e a partecipare.

· Quale personaggio della Via Crucis mi colpisce di più? in quale mi identifico?

c. UNA LUNGA PREPARAZIONE
La passione non è una sorpresa, un fulmine a ciel sereno, un caso. Tutti i vangeli, a modo loro, la preparano. Matteo, in particolare, fa intravedere la sorte dolorosa di Gesù fin dall'inizio:
· Il nome stesso del Bambino indica la sua difficile missione: "Lo chiamerai Gesù. Questi infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati" (1,21). Gesù si scontrerà col male, col peccato e per salvarci verserà il suo sangue. È proprio Matteo che, nell'Ultima Cena, ricorda che il sangue di Gesù è sparso "in remissione dei peccati" (26,28).

· In Matteo, il Natale sta già all'ombra della Passione: fin dall'inizio il Bambino provoca agitazione e turbamento a Gerusalemme e qualcuno pensa subito a toglierlo di mezzo (2,20). Qualcuno però, anche tra i pagani, tra i lontani comincia ad accoglierlo e ad andare verso di lui: interessante il parallelo tra i magi e la moglie di Pilato, anch'essa avvertita in sogno (27,19).

· Anche le tentazioni sono un anticipo dell'ultima grande tentazione: Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane» (4,3) Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce (27,40).

· La predicazione porta subito Gesù a mettersi in opposizione con gli altri maestri: Vi è stato detto, ma io vi dico (5,21ss). Scontri che appaiono profondi e insanabili anche sul modo con cui agisce: tocca i lebbrosi, mangia coi peccatori, perdona i peccati, infrange il sabato... Tanto che molto presto si arriva alla decisione di eliminarlo.

· Nella seconda parte del vangelo, gli annunci della Passione diventano espliciti e insistenti (16,21). Gesù comincia a mostrare ai suoi che il Messia non è venuto per farsi servire, ma per servire; che la sua missione passerà anche attraverso il rifiuto, l'apparente fallimento, lo scandalo; che anche la vita e la missione dei discepoli conoscerà la Croce: "Se uno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (16,24).

· Cosa ha causato il rifiuto di Gesù? Quali aspetti del vangelo incontrano più opposizione nel nostro mondo?

· A volte, rischiamo di "saltare" la Croce, di mettere tra parentesi le pagine più esigenti del vangelo, dove Gesù parla di prendere la propria Croce, rinnegare se stessi, "perdere" la propria vita... O, al contrario, di presentare la Croce in modo quasi masochistico, come fine a se stessa... O in modo fatalistico e passivo: accettare le molestie della vita... C'è un modo più attivo e positivo di presentare la Croce, come Gesù l'ha presentata ai suoi? Di mostrare che prendere la Croce non ha niente di passivo, ma vuol dire amare, servire, prendersi le proprie responsabilità, rimanere fedeli fino alla fine, lottare contro il male, difendere i più deboli...?

d. LE NOTE DI MATTEO

GESÙ AUTOREVOLE, CONSAPEVOLE, PRONTO A COMPIERE IL DISEGNO DI DIO.

- È consapevole di quello che sta per accadere (v. 26,1-2). Nell'Ultima Cena, dove dona il suo Corpo e il suo Sangue, annunzia il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro e la fuga dei suoi (26,20-35).
- Al Getsemani, comincia a pregare triste, angosciato e prostrato; ma finisce in piedi, pronto ad affrontare la sua ora: "Alzatevi e andiamo..." (26,46) Gesù nell'orto degli Ulivi dice il Padre nostro e chiede di fare la volontà del Padre, di realizzare il suo disegno, di compiere le Scritture. (26,54.56).
- Gesù è un uomo libero: libero di non tirarsi indietro quando rimane solo, di non difendersi con la violenza (26,52), di non usare Dio a suo vantaggio (26,53), di non rispondere male per male, di chiamare amico il traditore (26,50), di rivendicare la sua autorità divina di fronte al sommo sacerdote (26,64), di restare in silenzio di fronte a Pilato, di non scendere dalla Croce, di non cedere all'ultima tentazione. Libero anche di comunicare la sua tristezza ai suoi (26,38) e di non tacere la sua solitudine di fronte al Padre: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Libero di andare fino in fondo, libero di servire, libero di donare la sua vita...

· Cos'è per me la libertà? Di quale libertà parla il nostro mondo? Quale libertà annuncia Gesù con la sua vita e la sua morte? Conosco persone libere come Lui?

NELLA PASQUA DI GESÙ, SI COMPIONO LE SCRITTURE

Come nel resto del suo vangelo, Matteo sottolinea molto la corrispondenza con le Scritture: "Tutto avviene, perché si adempiano le Scritture dei profeti" (26,56).
· Cosa vuol dire per Gesù "compiere le Scritture"? Sicuramente non recitare una parte già scritta, fare i burattini di un destino già segnato. Ma portare a compimento la sua missione: di dire e di dare Dio a questa umanità che lo rifiuta. Cosa vuol dire per noi compiere le Scritture, vivere e portare la sua Parola, annunciare la sua salvezza?

NELLA PASQUA DI GESÙ, I NOSTRI PECCATI SONO PERDONATI

Il riconoscimento dei peccati: con una serie di personaggi tragici, Matteo ci aiuta a riconoscere la profondità e la drammaticità del male che Gesù è venuto ad affrontare.
· GIUDA. La contrapposizione tra Giuda che vende Gesù per trenta denari e la donna di Betania che poco prima spreca un patrimonio per onorarlo; le parole durissime di Gesù su di lui e l'ultima parola al momento dell'arresto, "Amico, per questo sei qui" ; il racconto della sua morte (27,1-10): questi particolari di Matteo fanno di Giuda una figura davvero tragica.

· PIETRO. Il suo interrogatorio è volutamente accostato a quello di Gesù. Ma mentre il Maestro rivela la sua identità, il discepolo lo rinnega. (26,57-75).

· I DISCEPOLI. Il loro ritratto è sconsolante: dormono (26,40), difendono Gesù in modo sbagliato (26,52), alla fine fuggono tutti (26,56).

· LE AUTORITÀ. Il Sinedrio è presentato in maniera ostile; lo stesso Sommo sacerdote incoraggia i falsi testimoni; i giudici sputano addosso al condannato (26,59-68); i soldati lo scherniscono; Pilato se ne lava le mani; i sommi sacerdoti assicurano il sepolcro con una guardia armata (27,62-66) e, dopo la resurrezione, corrompono i soldati perché divulghino la diceria del furto (28,11-15).

L'invocazione del perdono.

Per Giuda il peccato sembra essere l'ultima parola. Lasciato solo dalle autorità che gli rispondono "Che c'importa? Veditela tu" (27,4), lasciato solo col prezzo del tradimento, non trova via d'uscita e va ad impiccarsi.
Pietro invece, nell'ora del suo tradimento, non rimane solo: si ricorda le parole del Maestro che lo mettono a nudo, ma lo aprono al pentimento: "Uscito fuori, pianse amaramente" (26,75). C'è una speranza, c'è un perdono: quel sangue innocente che viene ricordato più volte nella passione è davvero in grado di rimettere i peccati; il sangue del nuovo Abele è più forte di ogni violenza, di ogni tradimento, di ogni infedeltà.

· Perché la Croce di Gesù salva? Di croci ce n'erano state tante... Cosa rende unico quel sacrificio?

NELLA PASQUA DI GESÙ INIZIA UN MONDO NUOVO

Il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (27,51-53)
Questi segni apocalittici, ripresi dal terremoto del mattino di Pasqua (28,2), sono per Matteo la risposta di Dio alla morte di Gesù e indicano che, con la Pasqua, è davvero iniziato un mondo nuovo.
La Pasqua di morte e di resurrezione è davvero un "terremoto", uno spartiacque, un evento che cambia tutto. Cambia l'immagine di Dio che ora è il Padre di Gesù Crocifisso e Risorto; cambia il modo con cui Gesù è presente nel mondo e accompagna i suoi fino alla fine; cambiano i destinatari della salvezza: ora non ci sono più veli del tempio, non ci sono più barriere che impediscono di entrare. Ora, da quando lui ha preso l'ultimo posto, anche l'ultimo disgraziato può arrivare a Dio; la salvezza non è più di un solo popolo ma è per tutti gli uomini, rappresentati da quel centurione che sotto la croce arriva a credere. Cambiano i criteri di giudizio (tutti quelli espressi sotto la Croce sono superati), comincia già un mondo nuovo, un nuovo modo di vivere che i discepoli dovranno testimoniare a tutti.

· Cosa cambia per me che Cristo è morto e risorto? Quali segni "pasquali" di rinnovamento e di risurrezione vedo in me e attorno a me? Gesù mi ha mai scosso, la sua parola è stata mai per me un terremoto?

Contempliamo Gesù, attraverso il Vangelo:
Condividiamo la nostra meditazione o le nostre intenzioni di preghiera

- Gesù che entri a Gerusalemme, come re di pace, acclamato dalle folle
- Gesù, benedetto che vieni nel nome del Signore
- Gesù, che doni il tuo corpo e il tuo sangue in remissione dei peccati
- Gesù, che nella notte del tradimento ci fai dono dell'Eucaristia
- Gesù, che nel Getsemani, provi tristezza e angoscia
- Gesù, che nella preghiera chiedi di fare la volontà del Padre
- Gesù, tradito da Giuda, rinnegato da Pietro, abbandonato dai discepoli
- Gesù che chiami Giuda amico, che non rispondi alla violenza con la violenza
- Gesù, arrestato e condotto davanti al sinedrio
- Gesù, che resti in silenzio davanti a Pilato
- Gesù, flagellato, coronato di spine e schernito dai soldati
- Gesù, spogliato dalle vesti, crocifisso tra due ladroni
- Gesù, che non scendi dalla Croce
- Gesù, che senti l'abbandono anche di Dio
- Gesù che muori con un salmo in bocca
- Gesù, riconosciuto figlio di Dio da un centurione pagano
- Gesù, crocifisso e risorto, inizio di un mondo nuovo

 
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