15-05-2008 |
Dio non ha forse scelto i poveri? (Gc 2,5). E' una affermazione, più che una domanda. Ed essa non è da non dimenticare. Non è questa una delle rivoluzioni culturali attuate da Dio, ancora oggi veramente sconvolgente e provocante? Mentre il mondo sceglie i vincenti, Dio sta dalla parte del misero. Ci sono milioni di affamati, insignificanti per i potenti del mondo: Dio sta dalla loro parte. Ci sono persone che non escono da una clinica psichiatrica, dimenticati forse da molti: Dio sta dalla loro parte. Non diciamo questo per incitare ad una lotta di classe, ma per invocare una rivoluzione culturale. C'è da imparare dal povero: egli esprime spesso quella tensione a Dio che il ricco dimentica; egli vive una solidarietà che il potente non conosce perchè pensa di non averne bisogno. Ogni povero ha qualcosa da dare. C'è qualcuno da andare a visitare o da ascoltare oggi?
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sono considerati un niente ed un peso per la società.
Oggi ho avuto l'opportunità di toccare con mano come la sofferenza avvicini a Dio.
Attraverso questo malato ho compreso l'importanza del sapersi accontentare di ciò che Dio ci dona ogni giorno e ho ricevuto una rigenerante lezione di coraggio e testimonianza di fede.
Testimoni di questi valori sono per me i protagonisti di una vita spesa a vivere il Vangelo sui "marciapiedi" come: don Gallo,don Benzi, padre Bossi, don Ciotti ecc.........
sorprendenti ritratti di sacerdoti coraggiosi e ribelli che" lungo i marciapiedi della vita", a contatto con i poveri e gli ultimi, hanno riscoperto la grande attualità del Vangelo.