27-08-2008 |
“(la creazione attende) di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.” (Rom 8,22)
“L'Eucaristia getta una luce potente sulla storia umana e su tutto il cosmo. In questa prospettiva sacramentale impariamo, giorno per giorno, che ogni evento ecclesiale possiede il carattere di segno, attraverso il quale Dio comunica se stesso e ci interpella. In tal maniera, la forma eucaristica dell'esistenza può davvero favorire un autentico cambiamento di mentalità nel modo con cui leggiamo la storia ed il mondo. La liturgia stessa ci educa a tutto questo, quando, durante la presentazione dei doni, il sacerdote rivolge a Dio una preghiera di benedizione e di richiesta in relazione al pane e al vino, « frutto della terra », « della vite » e del « lavoro dell'uomo ». Con queste parole, oltre che coinvolgere nell'offerta a Dio tutta l'attività e la fatica umana, il rito ci spinge a considerare la terra come creazione di Dio, che produce per noi ciò di cui abbiamo bisogno per il nostro sostentamento. Essa non è una realtà neutrale, mera materia da utilizzare indifferentemente secondo l'umano istinto. Piuttosto si colloca all'interno del disegno buono di Dio, per il quale tutti noi siamo chiamati ad essere figli e figlie nell'unico Figlio di Dio, Gesù Cristo (cfr Ef 1,4-12). Le giuste preoccupazioni per le condizioni ecologiche in cui versa il creato in tante parti del mondo trovano conforto nella prospettiva della speranza cristiana, che ci impegna ad operare responsabilmente per la salvaguardia del creato. Nel rapporto tra l'Eucaristia e il cosmo, infatti, scopriamo l'unità del disegno di Dio e siamo portati a cogliere la profonda relazione tra la creazione e la «nuova creazione», inaugurata nella risurrezione di Cristo, nuovo Adamo. Ad essa noi partecipiamo già ora in forza del Battesimo (cfr Col 2,12s) e così alla nostra vita cristiana, nutrita dall'Eucaristia, si apre la prospettiva del mondo nuovo, del nuovo cielo e della nuova terra, dove la nuova Gerusalemme scende dal cielo, da Dio, « pronta come una sposa adorna per il suo sposo » (Ap 21,2).”(Benedetto XVI Sacramentum Caritatis 92).
Dalla celebrazione della Messa sappiamo trarre impegno anche per il creato?
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