16-09-2008 |
"Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero" (1 Cor 9,20)
L'animo apostolico di Paolo si apre all'universalità degli uomini. Paolo ha scelto di essere un consacrato del Signore, non si è sposato, ma ha dedicato tutta la sua vita alla missione. Questa sua scelta è in risposta alla chiamata di Dio per lui. Anche oggi c'è chi sente l'anelito a rivolgersi a tutti e a dare le proprie energie per arrivare a tutti (per quello che si può) e portare la salvezza offerta da Cristo. Arrivare a tutti è un impegno che si pone comunque in ogni istante, anche senza spostarsi di molto: è porgere attenzione agli anziani e ai giovani, attenzioneai cristiani e ai non cristiani, attenzione ai simpatici e agli antipatici, attenzione ai dotti e ai meno dotti. Non chiudiamoci mai troppo nei nostri orticelli, nelle nostre cerchie, nelle nostre famiglie o parrocchie. C'è qualcuno che è per te un "lontano"? Come raggiungerlo?
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Ma sono io che tante volte "AL-LONTANO" coloro con cui per i più svariati motivi non riesco ad entrare in relazione. Può essere lo straniero, l'antipatico, il superbo, lo zingaro, il drogato, l'alcolizzato, il malato di mente, il barbone, il collega (persone che a volte anche quotidianamente incontro) perchè è molto più facile e gratificante relazionare con chi la pensa come te,o con chi stai bene in compagnia.
Ma se cerchi di aprire il tuo cuore agli altri e incominci a cercare di "amare il tuo prossimo come tè stesso" ti accorgi di avere accanto a te molte persone che potrebbero essere strumento di missione per realizzare la nostra vocazione di cristiani. C'è una frase di un vescovo brasiliano che dice:"Non basta essere credenti,bisogna essere credibili"(P.Casaldaliga) e mi fa tanto pensare perchè per mè essere credibili vuol dire cercare....superando,paure,incomprensioni,pregiudizi di avvicinarmi a chi è "diverso" da me (per cultura,religione,nazionalità,carattere,modi di vivere...) per poterlo raggiungere,non per fare beneficenza o elemosina , ma per accettarlo nel suo essere diverso, sfidando un pò la tendenza di questo mondo ad essere individualisti,egocentrici,egoisti...
Liberarsi da questi schemi ci aiuta a d aprirci, ad essere più leggeri,a vivere la nostra vita con lo stile dei viandanti, che si lasciano riempire di stupore da tutto ciò che incontrano,flessibili al cambiamento e costantemente aperti al nuovo. In una rivista ho letto una frase che dice "C'è una strada che và dagli occhi al cuore senza passare per l'intelletto" e mi dico :perchè non provarea percorrerla??????