19-09-2008 |
"Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo" ( 1 Cor12,12)
La Chiesa è si una, ma nella diversità di doni, carismi, ministeri. Comporre queste diversità non è facile. Noi potremmo "cadere" in confronti del tipo: "io sono migliore di te", oppure "dobbiamo fare le stesse cose", oppure "io faccio più di te", ecc. Invece considerare la diversità delle membra del copro ecclesiale, significa innanzitutto stimarsi l'un l'altro, come espressione tutti dell'amore di Dio. Significa poi valorizzarsi reciprocamente. Significa entrare nella logica dell'amore che è un movimento di dare all'altro, ma anche ricevere dall'altro.
Tu sai dare senza avarizia? Sai ricevere senza invidia e orgoglio?
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L' elisir che vorrei provare a utilizzare è quello dell'umiltà della semplicità, della generosità è dell'altruismo.
L'umiltà, la semplicità, e la generosità mi toccano, mi provocano anche se a volte sono un po scomode.
Nella nostra quotidianità dovremmo cercare di comportarci con umiltà, riuscendo ad accettarci con i nostri limiti, saperci rialzare dopo una delusione, un'insuccesso, una sconfitta..... saper non pretendere, saper guardarci dentro per vedere che non siamo i padroni della vita e che anche noi abbiamo bisogno degli altri. Capire che siamo chiamati non tanto a fare grandi cose ma a realizzare le piccole cose in modo grande...... con cuore e menti aperti in modo che il "Tutto possa entrare."
Mi piacerebbe vivere la vita con umiltà riconoscendo che in noi e fuori di noi ( negli altri) tutto è dono che ognuno ha il suo talento da spendere e che in ognuno c'è tanto di buono, riuscendo a stare in mezzo agli altri senza giudicare ma accogliendo.
C'è una storiella, per me, molto significativa che penso possa aiutarci tutti a riflettere: "Camminavo con mio padre, quando all'improvviso si arresto ad una curva e dopo un breve silenzio mi domandò: Oltre al canto dei passeri senti qualcos' altro?
Aguzzai le orecchie dopo alcuni secondi gli risposi: ascolto il rumore di un carretto.
Giusto mi disse è un carretto vuoto.
Io gli domandai: Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto?
Allora mi rispose: E facile capire quando è un carretto vuoto, dal momento che quanto più è vuoto tanto più fa rumore.
Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo, interrompe la conversazione degli altri è invadente, si vanta delle doti che pensa di avere, è prepotente, e pensa di poter fare a meno degli altri, ho l'impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice:
Quanto più il carretto è vuoto tanto più fa rumore.
Vi sono persone tanto povere che non hanno altro se non denaro. Nessuno è più vuoto di chi è pieno di sè.
L'umiltà consiste nel tacere le proprie virtù per permettere agli altri di scoprirle
L'umiltà, serena e mansueta, giunge in fondo alle radici in silenzio, nutrendole.!