Proust, nel suo libro "Alla ricerca del tempo perduto-Dalla parte di Swann" afferma poeticamente che solo le feste religiose hanno davvero effetto sulla vita quotidiana, e possiedono, oltre al loro significato, uno SPIRITO connaturato ad esse, che si diffonde dappertutto come vento...
Tuttavia, non è vero che moltissime persone, sia fra la gente comune che fra quella più nota e illustre, affermano con sicurezza che il Natale è una festa triste, vuota, banale? Per i più "cinici" si tratta di una ricorrenza obsoleta (che si potrebbe anche abolire, o quasi, come si progettava di fare in Inghilterra) e priva di significato, "un giorno come tutti gli altri"...Per i più malinconici: "una giornata triste e solitaria, durante la quale si ricordano solo eventi dolorosi"...
Sarà davvero così? E, soprattutto, secondo voi si dovrebbe veramente cambiare radicalmente la propria vita e il proprio pensiero per ritrovare lo spirito del Natale, oppure ognuno di noi lo porta già dentro di sè, pronto a spuntare fuori e stanco di rimanere ingabbiato?
Commenti (1)
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Scritto da ls, 19 dicembre 2008, 20:10
Scritto da ls, 19 dicembre 2008, 20:10
ho perso lo spirito del natale nel lontano 1983, quando mio fratello era in come profondo ( a soli 17 anni) all' ospedale di Bologna...di li un lungo calvario che lo ha portato alla morte nel 1996...allora ho capito che prima avevo tutto...poi solo la morte nel cuore...il natale non è più stato natale...la vita continua ma con un buco nel cuore...
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