"Coloro che organizzano,nella chiesa,le opere di carità e non vivono la relazione d'amore con Dio,diventano impiegati della carità:è un pianto.L'amore di Cristo ci spinge a convertirci da impiegati a innamorati di Cristo per portare la salvezza a tutti.(O.Benzi)
Mi piacerebbe che il Natale ci facesse riflettere sull'importanza di innamorarci di Cristo!
A un incontro riflettemmo su questa frase e ciò che ne scaturì fu la consapevolezza che alla base di tutto anche per fare carità c'e il mettersi in "ascolto"...vedendo nell'altro Cristo attraverso un'accoglienza attenta premurosa,ma sopratutto condivisa da chi si sente sensibile a questo servizio.Mi chiedo:perchè tante volte ci si dimentica di condividere? Perche ci facciamo prossimi solo di chi ci interessa?
L'amore del prossimo non sia un comandamento imposto dall'esterno, ma una conseguenza derivante dalla nostra fede che diventa operante nell'amore.
Al termine dell'incontro si comprese l'importanza che il Vangelo della carità richiedeva l'impegno di un servizio caritativo in cui la testimonianza della carità si realizzava come ESPERIENZA DI COMUNIONE!!
Perchè allora si cade sempre nella superbia di chi pensa di riuscire afare tutto da soli? Che carità si potràrealizzare verso gli altri quando non c'è collaborazione fra di noi ,non siamo trasparenti e ci chiudiamo a relazionare solo con chi ci fa comodo?

Dopo Natale mi è rimasto il pensiero che se Dio ha scelto questo mondo, anche noi dobbiamo amarlo. Questo significa non tanto il lasciarsi prendere da tutte le mode possibili, ma di appassionarci della vita che è in esso, scovarne le risorse che Dio vi ha immesso. Anche davanti alle crisi c'è speranza! ciao