Immigrazione...
13-02-2009
Arricchimento culturale ed economico, o problema sociale?
Negli ultimi giorni sono state discussi dal Parlamento e in secondo luogo dall'opinione pubblica alcuni provvedimenti riguardo l'immigrazione, come per esempio quello che permetterebbe ai medici di denunciare i possibili immigrati clandestini che devono curare. Si tratta di un provvedimento che in un certo senso mette in gioco il rapporto fra legge e morale personale del corpo medico, in rapporto anche a un evidente fenomeno sociale, quello dell'immigrazione, che ci sta sempre pił mostrando i naturali risvolti positivi e negativi. Voi cosa ne pensate?
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Scritto da PellegrinoF87, 28 febbraio 2009, 12:50
Voglio condividere con voi questa canzone in cui il testo è per me molto significativo...vi inserisco il testo e il link!

Caro amico sconosciuto, io mi sento combattuto
tra la voglia di aiutare e i problemi da affrontare
nel cercare la risposta mi smarrisco perché so
quanto vale quanto costa questa volta dirti no.
Io vorrei che in questi giorni cosi pieni di paure
ci stringessimo la mano come fra persone vere
senza rancori o diffidenza lasciando posto alla speranza
che con un briciolo di sole si uniforma ogni colore.
Vivere insieme poi non è impossibile dipenderà da noi
vivere l’essere diversi come un’opportunità benvenuto amico e anche a chi non ha una casa, né un paese
ma solo offese
non esiste un’altra strada alternativa all’umiltà.
Benvenuto qua, benvenuto.
Caro amico sconosciuto, anch’io sono combattuto,
fra il bisogno di restare e la voglia di fuggire.
Per tornare nella terra dove io sono cresciuto,
dove il tempo si è fermato, caro amico sconosciuto.
Ogni strada è lastricata d’incertezza e buche fonde
il destino è stato duro, qualche volta anche con noi.
Io non voglio più sfuggire, il tuo sguardo amico caro
e non voglio che il problema sia la chiesa od il denaro.
Vivremo insieme noi, supereremo i mille ostacoli vedrai
vivremo l’essere diversi come un’opportunità,
benvenuto amico e anche a chi,
non ha una casa né un paese, ma solo offese.
Non esiste un’altra strada alternativa all’unità,
benvenuto qua…
Vivremo l’essere diversi come un’opportunità.
Benvenuto qua, benvenuto qua.
Benvenuto.

http://www.youtube.com/watch?v=IVfAxvZZHbk
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Scritto da fede, 20 febbraio 2009, 13:46
La Cei sugli immigrati clandestini
"Noi non denunceremo nessuno"
La Cgil invita i medici all'obiezione. Gino Strada: "Garantire assistenza a tutti senza distinzioni"


Il voto al Senato sull'emedamento contestato
ROMA - Reazioni e polemiche all'approvazione del ddl sicurezza al Senato, in particolare sull'emendanmento della Lega che di fatto consente ai medici di denunciare lo straniero che si rivolge a strutture sanitarie pubbliche. Dopo la protesta di Medici senza frontiere che parla di una "legge contro la Costituzione", interviene anche la Cei, contraria alla norma: "Alla Chiesa competerà sempre di aiutare le persone in pericolo di vita. Le leggi sono votate secondo le regole della democrazia, ma noi continueremo ad aiutare poveri immigrati non regolari", dice monsignor Domenico Segalini.

E il leader della Fp Cgil, Carlo Podda invita i sanitari "all'obiezione" e alla "disobbedienza civile" se il provvedimento dovesse essere approvato in via definitiva alla Camera. Mentre Rosy Bindi, vicepresidente di Montecitorio, promette "un'opposizione durissima". Il governo, ha detto Bindi, "straccia la Costituzione che riconosce il diritto alla salute come un diritto della persona, un diritto di tutti, compresi gli stranieri e i clandestini".

Cei: Aiutare chi è in difficoltà. Dice monsignor Segalini, vescovo di Palestrina e segretario della commissione Cei per le migrazioni: "Il mio cuore di pastore mi dice di aiutare chi è in difficoltà e non sono obbligato a denunciare nessuno". Così, continua, "le indicazioni che daremo alle realtà di base sono quelle del rispetto delle leggi ma al di sopra di tutto c'è il rispetto della salute", "continueremo a mettere al caldo i barboni" ha aggiunto. Quindi, ha spiegato il responsabile Cei per l'immigrazione, bisogna valutare in questo specifico frangente "oltre le strettezze delle leggi le capacità del cristiano". Compito di un medico, aggiunge, "è quello di assistere chi soffre senza guardare ala religione, al colore della pelle o se è un condannato a morte".


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Scritto da fede, 20 febbraio 2009, 13:40
“I medici denunceranno i clandestini” è il titolo de IL SOLE 24 ORE che dedica al pacchetto sicurezza una mezza pagina abbondante (e non è usuale). Di fatto nell’articolo si fa poco più che un collage di opinioni e critiche – dalla Cei a Veltroni – mentre più interessante è un pezzo di spalla che dà conto dei maldipancia dei senatori del PdL del Sud, che accusano il governo di essere succube dei diktat della Lega, che tra l’altro potrebbe correre da sola alle amministrative. La sintesi è di Cicchitto: «Noi segniamo il passo mentre la Lega cresce».
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Scritto da fede, 20 febbraio 2009, 13:40
"E ora scoppia la rivolta dei medici" titola LA STAMPA sulla norma del decreto sicurezza che dà la possibilità ai medici di segnalare i clandestini all'autorità giudiziaria. Il quotidiano di Torino informa correttamente scrivendo che non si tratta di un obbligo per i medici. Ma non è d'accordo il dottor Gianfranco zulian, direttore della medicina legale dell'Asl di Novara, leghista, secondo il quale invece ci dovrebbe essere la "costrizione" a denunciare i clandestini da parte del personale sanitario: «il medico è un pubblico ufficiale, e un pubblico ufficiale ha l'obbligo di dichiarare gli illeciti di cui viene a conoscenza». «Chi entra in casa mia deve stare alle mie regole. Pronto soccorso e assistenza devono essere garantiti, ed esserlo prima di ogni altra cosa. Ma poi deve scattare la denuncia». A protestare è invece il presidente dei medici cattolici, Vincenzo Saraceni: «Sono certo» dichiara «che i colleghi si asterranno dal denunciare gli irregolari cui presteranno cure». «Denunciare gli irregolari» dice Giuseppe Garaffo, segretario generale della Cisl medici «avrà una sola conseguenza: favorirà la nascita di una sanità clandestina e illegale». Il pezzo si conclude con il parere di Kostas Moschochoritis, direttore di Medici senza frontiere: «Siamo sconcertati per la scelta del Senato di avere consapevolmente ignorato il grido lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostretiche, e dalla società civile».
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Scritto da fede, 20 febbraio 2009, 13:39
“La selezione della razza” è questo il titolo di apertura del MANIFESTO sull’emendamento della Lega che come ricorda il richiamo in prima «abolisce di fatto il diritto all’assistenza sanitaria degli immigrati senza permesso di soggiorno». Nell’editoriale dal titolo “Fuori legge”, Alessandro del Lago scrive: «È come se la politica della sicurezza in Francia fosse dettata da Le Pen. Le misure approvate al Senato descrivono il baratro in cui è caduta l’Italia, oggi paese occidentale in cui una parte consistente della popolazione residente è letteralmente perseguitata in nome di un’ideologia xenofoba e del ricatto della Lega» e continua: «Una volta di più, la responsabilità di questa inarrestabile deriva razzista non è esclusivamente della destra. Se un partito xenofobo impone le sue ossessioni a gente che ha la faccia tosta di proclamarsi cattolica o liberale, è perché sente il consenso di fondo di gran parte del ceto politico, compreso quello che è minoranza in parlamento. Magari non sulle singole norme, ma sulla cultura che le sottende». Sempre in prima la vignetta di Vauro dal titolo “Decreto sicurezza: medici in prima linea”, un medico con una pistola in mano e un nero con le mani alzate nella nuvoletta le parole del dottore “dica trentatré!”.
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Scritto da fede, 20 febbraio 2009, 13:38
IL GIORNALE titola in prima "Adesso i medici potranno denunciare i clandestini" per il pezzo di cronaca e "il vero scandalo era obbligare i dottori al silenzio" il commento del direttore Mario Giordano. Solo a pag. 8 e 9 IL GIORNALE a proposito della norma sulla denuncia dei clandestini da parte dei medici spiega che gli irregolari sono curati come prima solo che cade il divieto di denunciarli. I medici, cioè, potranno segnalare, è una facoltà, non c'è nessun obbligo. Un'infografica fa una rassegna dei Paesi in cui è in vigore una norma simile, in Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Francesca Martini, sottosegretario alla Salute chiosa: «L'emendamento non va contro scienza e coscienza del medico, che è anche un cittadino».
A pag. 9 la testimonianza di Mauro Buscaglia, medico che all'ospedale San Carlo ha aperto dieci anni fa il centro Aiuto e ascolto per le donne immigrate. Buscaglia teme «che gli aborti clandestini aumentino» dal momento che le sue pazienti sono per un terzo irregolari. Ma nel pezzo non si dice che basta fare buona informazione per evitare il rischio che i clandestini non vadano al pronto soccorso. IL GIORNALE riporta la reazione della Cei, nelle parole di mons. Domenico Sigalini, segretario della Commissione per le migrazioni della Cei «Pur non volendo contrapporsi allo Stato la Chiesa non potrà denunciare gli immigrati clandestini che si rivolgono alla diocesi in cerca di aiuto».
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Scritto da fede, 20 febbraio 2009, 13:38
A commento il CORRIERE propone due pezzi. Il primo sul no della Chiesa. La Cei: al di sopra di tutto c’è il rispetto per la salute. Il secondo sulle posizioni dei camici bianchi del Pdl. Scapagnini: «preferirei non trovarmi in quella situazione». Tomassini: «Non è in discussione il diritto di cura o alla salute. Il divieto di denuncia provocava più problemi». Barani: «Registrare le generalità già esiste. Perché ci strappiamo le vesti?».
“Sicurezza, i medici dovranno denunciare i clandestini malati”: apre così, con un non corretto "dovranno", (in realtà "potranno") in prima di spalla, LA REPUBBLICA (che il titolo di apertura lo dedica a “Eluana, decreto in bilico Il padre: violenza inaudita”). Subito un commento di Giuseppe D’Avanzo, “La nuova civiltà dell’odio”: «la notizia è questa: le nuove leggi inaugurano una nuova stagione della civiltà del nostro Paese». Prosegue a pagina 30: «lo stato di eccezione, che la destra di Berlusconi e Bossi ha adottato fin dal primo giorno come paradigma di governo, diventa così regola… Si sapeva da tempo che questo “pacchetto” di norme avrebbe creato un vero e proprio “diritto penal-amministrativo della disuguaglianza” in contrasto con i precetti della Costituzione». Non ci si può né deve rassegnare, aggiunge D’Avanzo. Quanto alla cronaca, occupa due pagine – 6 e 7. Liana Milella in “«I medici denuncino i clandestini» Sì del Senato al ddl, ma è scontro”.Vince la Lega, Forza Italia e An si piegano. Insorgono le opposizioni. Il decreto monstre passa e Maroni subito indossa (o tenta di farlo) il mantello da statista, lasciando ai posteri un suo pensierino: «è difficile coniugare libertà e sicurezza. Ma il destino di chi governa è quello di fare scelte che, molto spesso, possono non piacere a tutti». In realtà Lega a parte non piacciono a nessuno. Il ddl contiene molti punti: il reato di clandestinità, la possibilità (non l’obbligo) per i medici di segnalare i pazienti clandestini, la tassa di 200 euro sul permesso di soggiorno, che sarà a punti (ma non è chiaro se anche infrazioni amministrative sottrarranno punti), il carcere duro per i mafiosi, il registro per i senza fissa dimora, le ronde padane. A queste ultime si dedica Filippo Ceccarelli: “Via libera ai rambo delle ronde il ‘bastone padano’ entra nel codice”. Un titolo che dice tutto. Nel pezzo si ripercorre la storia che ha portato a questa follia: Borghezio che invoca il bastone padano, Miglio che disse che il linciaggio era «la forma di giustizia nel senso più alto del termine». Le ronde esistono dagli anni 90. A pagina 9, le reazioni: “Medici in rivolta: «Sarà obiezione di coscienza»”. Due pareri fra i molti: Amedeo Bianco, presidente Federazione ordini dei medici: «è una norma che va contro l’etica e la deontologia»; Kostas Moschochoritis, direttore generale di Medici senza frontiere: «è una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale» (ed è questo l’aspetto più vero: non è un obbligo, ma erode l’idea che il rapporto medico-paziente sia e debba essere improntato a segretezza).
AVVENIRE dedica al pacchetto sicurezza la pagina 11: “Immigrati, i medici potranno denunciare gli irregolari malati”. In merito alle critiche che da molti settori sono piovute sulla parte del decreto riguardante l’immigrazione, il ministro Maroni ha affermato che è difficile coniugare libertà e sicurezza, ricordando che la responsabilità del governo è fare delle scelte. Mentre Maurizio Gasparri invita a non considerare solo gli aspetti legati agli stranieri perché le regole valgono per tutti. Di tutt’altro tenore le dichiarazioni delle opposizioni. Per Gianpiero d’Alia (Udc), la Lega è la vera padrona del governo. Ogni giorno stringe il suo cappio intorno al collo della maggioranza». Il punto più critico, naturalmente, riguarda la norma sanitaria, bocciata in blocco dall’ordine dei medici, dall’associazionismo laico e cattolico, e dai sindacati, che la considerano un boomerang per la salute di tutti, italiani compresi, e un incentivo per gli ambulatori etnici clandestini.


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Scritto da fede, 20 febbraio 2009, 13:36
Salve a tutti! Ringraziandovi di cuore per la vostra attiva partecipazione a questa importante e delicata discussione, vi lascio, per maggiori informazioni, la rassegna stampa dei quotidiani del 6 febbraio 2009, che parlano appunto di questo argomento trattato:

“«Denunciate i clandestini» - No di medici e Chiesa” titola in prima il CORRIERE DELLA SERA. Che spiega: «Medici che denunciano i clandestini, stranieri che pagano per il permesso di soggiorno, clochard schedati entro tre mesi: la Lega ottiene l’approvazione di tutti gli articoli del pacchetto sicurezza. I medici quindi potranno segnalare gli stranieri irregolari che si sono rivolti a loro in cerca di cure. Il partito democratico giudica la norma razzista. No anche dall’ordine dei medici. Mentre la Cgil invita alla «disobbedienza» (ma la norma in realtà non obbliga a segnalare, dà solo la possibilità di farlo). Molto chiara l’infografica che a pag 85 sintetizza le principali norme contenute nel decreto sicurezza che ora passa all’esame della Camera. Detto della tassa di soggiorno e di medici e clandestini, il ddl prevede che il reato di clandestinità non venga più punito col carcere, ma con una contravvenzione da 5 a 10mila euro. Le associazioni sospettate di attività con finalità terroristiche potranno essere sciolte in via cautelativa. Il Viminale può ordinare anche la confisca dei beni. E ancora. Lo straniero che sposa un cittadino italiano dovrà rimanere in Italia per almeno due anni per ottenere la cittadinanza. E infine il limite massimo di trattenimento nei centri di identificazione resta quella attuale di 60 giorni.
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Scritto da Renato, 17 febbraio 2009, 21:30
Credo che il cristiano non debba distinguersi per senso di orgoglio, tanto meno se in riferimento a certi provvedimenti del legislatore, ma perché ogni giorno si comporta da cristiano.. Questo dovrebbe essere l’unico modo per difendere la propria identità.. Il politico può fare le leggi che ritiene opportuno e noi cristiani di questo paese siamo tenuti a rispettarle, ma non possiamo nasconderci dietro una legge di uomini (cambiano ad ogni governo) per mettere da parte la legge di Dio. .Mi sembra però che i politici cavalchino l’emozione di episodi di cronaca per gridare “al lupo” ed accattivarsi la simpatia del proprio elettorato, facendo confusione tra il delitto ed il delinquente. Rubare è un delitto e chi ruba è un delinquente, qualunque sia la sua etnia, per cui va punito secondo la legge vigente e la pena va applicata. Non penso che la Caritas sottragga i delinquenti alla giustizia o favorisca i clandestini, e non ritengo un delitto aiutare questi ultimi, anche nel regolarizzare (se possibile) la loro posizione. Questo non è alienare la propria identità. Diversi ragazzi africani, che vendono fazzoletti e calzini ai parcheggi di Faenza, mi hanno raccontato come sono arrivati in Italia. Tutti erano passati da Lampedusa, poi trasferiti al CPT di Crotone ed infine lasciati uscire con un permesso di soggiorno di tre mesi. Passato questo periodo, sono ovviamente diventati “clandestini”. Questo lo sanno certi politici che poi parlano di sicurezza? Finché questi “clandestini” stanno in mezzo a noi cristiani non é nostro compito farci carico di situazioni dalle quali nasce degrado e delinquenza di cui poi ci lamentiamo?
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Scritto da chicco di grano, 16 febbraio 2009, 19:14
La soluzione penso che nessuno ce l'abbia in tasca!Magari! ! PERO'.............
Le persone sensibili a queste problematiche dovrebbero cercare di riunirsi coinvolgendo quelle persone che possono essere d'aiuto mettendo gratuitamente a servizio le proprie capacità,non per essere pietosi con loro(A volte non basta e può essere controproducente )ma per far capire l'importanza di avere una situazione di regolarità (es. permessi di soggiorno..licenze ecc....)
Creare una rete di solidarietà educativa,attraverso un lavoro di integrazione con quegli organismi sociali (Caritas- Fivol- ecc...)preposti a ciò che non vuol dire fare solo carità ma creare una prospettiva di volontariato in cui si cerca di "farsi cultura di tutti" per progettare una società senza barriere, centrata sulla persona umana.
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Scritto da Massimo, 16 febbraio 2009, 18:57
un credente non solo può tranquillamente condividere questo provvedimento ma ne deve essere orgoglioso!! L'affermazione dell'immigrazione clandestina come reato e la possibilità e non l'obbligo (attenzione) per i medici di denunciare i clandestini è l'affermazione che esiste lo STATO di DIRITTO con le sue leggi i suoi regolamenti. Uno stato, cari amici, che deve garantire il BENE DEL SUO POPOLO ( concetto non solo giuridico ma che lo troviamo anche nel catechismo della Chiesa Cattolica). L'idea che la morale consista nella alienazione della propria identità è una cattiva morale perchè la censura di sè produce una deviazione del rapporto sociale!! Da qui poi nascono i fenomeni delinquenziali ed altro ancora... Occorre essere se stessi per poter aitutare gli altri e non a caso il precetto biblico prende l'amore di sè come misura dell'amore per il prossimo, per l'altro. Infine se per certe associazioni cattoliche come l'Acr oppure come la Caritas non ha rilevanza la distinzione tra immigrato e clandestino, ciò corrisponde ai principi di queste associazioni che sono si badi bene private e non rappresentano l'interesse generale che è invece rappresentato dallo Stato di diritto.
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Scritto da e.g., 16 febbraio 2009, 17:03
mi domando come possa un credente condividere un simile provvedimento...
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Scritto da se fossi un immigrato, 16 febbraio 2009, 01:21
Se fossi un immigrato clandestino l'ultima cosa che farei sarebbe rivolgermi a qualcuno che potrebbe denunciarmi, anche se fossi gravemente malato. Quindi di certo andrei da un medico fidato, possibilmente un immigrato come me. E nel caso non ci fossero medici andrei da qualcuno che si spaccia per tale, anche se probabilmente non riuscirebbe a curarmi perché penserei 'meglio di niente'! Così alla fine io mi terrei la mia malattia. E se fossi contagioso? Che potrei farci? Tanto ormai io infetto lo sono già. Non voglio essere cacciato dall'italia. Sto qui, malato, perché non posso più rivolgermi a chi potrebbe curarmi e voi sperate di non essere contagiati.

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