E' vero! La Chiesa è bella perchè sa accogliere, perchè sa amare, perchè sa comprendere.
Eppure è così difficile essere accolti, essere amati , essere compresi a volte anche dalla Chiesa!
Allora posso solo dire: quanto io so accogliere , so amare, so comprendere?
Non c'è alternativa : devo partire da qui ed è la parte più difficile ma la più bella.

“Per amare una persona bisogna andarle molto vicino”. Da quando l’ho sentita, questa frase della Beata Madre Teresa di Calcutta non mi ha mai lasciato. Se vuoi convincere la tua gente che dietro l’oceano c’è l’ America non parlar loro del mare ma inizia a costruire una nave. “A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere in sé stessa è morta” (Gc. 2, 14-17). Visto che siamo nell’anno della fede queste parole di san Giacomo apostolo non mi sembrano affatto fuori contesto.

C’è chi si è appena sposate ed ha in casa un malato terminale, chi ha pochissimo denaro da spendere ed è messo in crisi da avere due gemelli. Gli esempi potrebbero essere tanti, ma io preferisco mantenermi sul caso della coppia giovane, sposata e sola perché mi sembra che in questo momento sia l’anello più debole di tutta la società: ed infatti la società le consiglia di non sposarsi, di non fare figli, di non avere legami stabili, di abortire.

Ci sono molte persone che vorrebbero aiutare, ma non sanno come fare, e le capisco. Una persona può dire: io non ce la faccio a dedicare ogni giorno mezza giornata alla mia amica. Sì, e a questo punto rivelo un segreto: un’altra frase guida per me è “perfino i cani gli leccavano le piaghe” (Lc 16,21): sono parole di Gesù tratte dalla parabola di Lazzaro e del ricco Epulone. Gesù dice: “pensate a che punto siamo noi uomini, nessuno si accorgeva di una situazione che commuoveva perfino i cani”. Se ci si permette di dire a sé stessi che amare è anche solo leccare una ferita e che non bisogna per forza “risolvere il problema alla radice”, si può comprendere che la carità è qualcosa di semplice.

“Più che nel dare, la carità consiste nel comprendere” (Cammino 463). Giusto. Però è vero che se comprendo la difficoltà in cui si trova un amico, un’ora del mio tempo gliela devo dare. Se no, non ho capito nulla.

(Mauro Leonardi)

LA CAREZZA DEL PAPA
Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una sola, ma riassume
tutte le voci del mondo; e qui di fatto il mondo è rappresentato.
Si potrebbe dire che perfino la luna si è affrettata stasera a
guardare questo spettacolo… Noi chiudiamo una grande giornata di pace.
Continuiamo dunque a volerci bene… Occorre cogliere quello che ci
unisce e las...ciar da parte, se c’è, qualche cosa che ci può tenere un
po’ in difficoltà…
Tornando a casa, troverete i bambini; date loro una carezza e dite:
questa è la carezza del Papa. Troverete forse qualche lacrima da
asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Sappiano gli
afflitti che il Papa è con i suoi figli specialmente nelle ore della
mestizia e dell'amarezza. Infine ricordiamo tutti, specialmente, il
vincolo della carità, e cantando, o sospirando, o piangendo, ma sempre
pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, procediamo
sereni e fiduciosi nel nostro cammino.
(Giovanni XXIII, sera dell’11 ottobre 1962,)