Insieme ai pił piccini
07-04-2013
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Scritto da p., 10 aprile 2013, 16:52
Fin da subito amato da tutti, Papa Francesco ha lanciato vari messaggi e tra questi anche quello di non avere paura della tenerezza. Ma che cos’è la tenerezza? Nel dizionario, il termine tenerezza è definito come un sentimento di dolce commozione, di profonda, delicata dolcezza che nasce dall’amore, l’affetto, la compassione e il rimpianto.
Da tutto ciò quindi possiamo affermare che la tenerezza mostra la parte debole dell’uomo, uomo che non riesce a trattenere i sentimenti e si lascia andare con gesti affettuosi o dolci parole. Inoltre, la tenerezza è una caratteristica tipica dell’infanzia che crescendo si tende ad abbandonare in quanto ognuno di noi vuole essere all’altezza di affrontare con forza tutto ciò che accade e della tenerezza si pensa che non se ne deve aver bisogno.
Eppure il nuovo Papa ha posto l’attenzione proprio su quest’aspetto che sembra mancare a molti e che sembra essere importante. Infatti, tutti noi siamo un pò bambini: siamo bambini perché siamo ingenui o perché facciamo delle sciocchezze, perché quindi non essere anche teneri? Un abbraccio o una carezza: è questo a volte ciò che manca nelle relazioni tra gli essere umani. Sono questi i gesti che rappresentano la bontà e l’attenzione verso gli altri che i bambini dimostrano costantemente.
I primi che riescono a riscoprire questa caratteristica infantile sono coloro che diventano genitori in quanto con i figli l’affetto e l’amore si manifestano soprattutto nel linguaggio dei gesti. Ad esempio, fin dalle prime ore di vita il neonato ha bisogno di entrare a contatto con il corpo materno per sentirsi accolto e amato. Avere quindi dei figli significa anche avere la possibilità di tornare a essere dei bambini che però hanno delle responsabilità da assumere. Inoltre, essere teneri può essere sensazionale quando si è adulti perché si riscopre una parte che si era allontanata e permette di dimenticare i fatti negativi che annebbiano le giornate.
Tuttavia un aforisma dice: “la tenerezza e la gentilezza non sono segni di debolezza e di disperazione, bensì manifestazioni di forza e determinazione” in quanto per esprimere tenerezza si deve essere forti. Non tutti ci riescono poiché bisogna mettere a nudo la nostra interiorità e mostrare dei sentimenti. Sopratutto per gli uomini, questo non è sempre facile da attuare.
In conclusione credo che la tenerezza addolcisca le nostre giornate. Come? Basta una semplice buona notte e la paura di affrontare il domani passa. E’ stato un messaggio forte e inaspettato quello di Papa Bergoglio ma che deve essere recepito da tutti come uno stimolo a sentirsi ancora bambini e a riscoprire la bellezza delle cose immateriali che ci circondano, tra queste la bontà e prima di tutto la tenerezza.

(brano tratto dal Quotidiano in classe)

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