briciola 31-05-2013 |
31-05-2013 | |
SIATE GIOIOSI
Con le facce da funerale non si può annunciare Gesù. Papa Francesco traccia una linea di demarcazione rispetto a un certo modo di intendere la vita cristiana, improntato alla tristezza. A suggerire questa riflessione sono le due letture del mattino. La prima, del profeta Sofonia, riporta l’esclamazione “Rallegrati! Grida di gioia, il Signore è in mezzo a te!”. La seconda, tratta dal Vangelo, racconta di Elisabetta e del figlio che le “esulta di gioia” nel grembo all’udire le parole di Maria – di cui il Papa, come domenica scorsa, sottolinea ancora la “fretta” con la quale si è recata in aiuto dalla cugina. Dunque, osserva Papa Francesco, “è tutto gioia, la gioia che è festa”. Eppure, prosegue, “noi cristiani non siamo tanto abituati a parlare di gioia, di allegria”, “credo che tante volte ci piacciano più le lamentele”. E invece, chi “ci dà la gioia è lo Spirito Santo”...
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/31/papa_francesco:_dio_%C3%A8_gioia,_il_vangelo_non_si_porta_avanti_con_/it1-697086 del sito Radio Vaticana Commenti (4)
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Scritto da m., 03 giugno 2013, 11:26 ...
Scritto da una fedele, 03 giugno 2013, 11:09
Una gioia da vivere e da testimoniare
La gioia è contagiosa, come lo è purtroppo la tristezza. Se uno torna in famiglia con il volto cupo e il muso duro crea subito un clima pesante e un atteggiamento di chiusura in tutti gli altri componenti. Se invece uno arriva con la gioia sul volto, con lo sguardo lieto e con il canto nel cuore, trasmette subito un messaggio di letizia e tutta la famiglia ne rimane coinvolta. Così avviene nella società e nella Chiesa. La santità di un membro fa crescere il livello di santità di tutta la Chiesa. E questo avviene anche per la gioia e per la speranza. La Chiesa è un solo corpo, il corpo mistico di Cristo, nel quale noi siamo come vasi comunicanti: questa è la magnifica verità della ‘comunione dei santi’! Nella società di oggi c’è bisogno più che mai di gioia e di speranza. Si sente il bisogno di respirare la ‘speranza viva’ che scaturisce dall’esperienza del Cristo risorto e dalla grazia battesimale vissuta e alimentata continuamente dallo Spirito Santo. C’è bisogno di questa speranza viva e gioiosa per contagiare l’ambiente della famiglia e della società che ci circonda. La gioia è la verifica dell’autenticità della nostra fede e della nostra speranza, fede e speranza che sfociano sempre nell’amore vero e nella carità più genuina. Allora sapremo mostrare e trasmettere la gioia di essere cristiani e lo stupore per l’amore che Dio ha per noi. Verso la fine della lettera san Pietro esorta caldamente a testimoniare la speranza cristiana con gioia e perseveranza perfino nelle prove e nelle persecuzioni: “Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3,14-15); e ancora: “Beati voi se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi… Se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio” (1Pt 4,14) ...
Scritto da chicco di grano, 31 maggio 2013, 16:36 GRANDE PAPA FRANCESCO!!!!! A.B.C.........per apprezzare la gioia ..........e poterla poi condividere!!!!!!(da consultare ogni giorno...e portarlo sempre con se'!!!) La cordialità dei rapporti E’ per me fonte di gioia la cordialità con la quale cerco di trattare gli altri e la cordialità con cui sono ripagata, perché “amore suscita amore”, dice Teresa d’Avila. E seguo la norma del mio san Giovanni della Croce: “dove non c’è amore, metta amore e ricaverà amore”. Ho letto queste belle parole di Vincenzo de’ Paoli che mi hanno molto gratificato: “Se la carità fosse una mela, la cordialità sarebbe il suo colore. Ci capita di vedere a volte certe persone con un bel viso tutto rosso e colorito, che le fa belle e vive. Ora se la mela è la carità, la cordialità è il suo colore. Capite come la cordialità è una virtù con la quale si testimonia l’amore che abbiamo per il prossimo, amore che è necessario per compiere il bene verso quanti ci avvicinano? Si potrebbe anche dire che se la carità è l’albero, le foglie e i frutti sono la cordialità, e se la carità fosse il fuoco la cordialità ne sarebbe la fiamma”. C’è anche un apostolato ed una testimonianza del sorriso…................. La gioia dell’amicizia Gioia spirituale è per me l’esperienza di una buona amicizia con i santi del cielo e con quelli della terra. L’amicizia è una fonte di gioia, anche se essa deve passare per doverose purificazioni. Avere amici ed amiche, anche di grande valore nella Chiesa e sentirsi apprezzata e stimata da essi, interpellata anche per lavori di collaborazione è una fonte di gioia che invita a dare un grande rilievo all’amicizia nella vita religiosa e nella Chiesa. Sono piuttosto favorevole ad una Chiesa amica e fraterna e per questo gioiosa e capace di vivere con tutti. Ma mi sento gioiosa di avere una buona amicizia con Dio. Certamente con Cristo e con il Padre, ma anche e in modo tutto speciale con lo Spirito Santo, mio consolatore e difensore. La bellezza del quotidiano La vita è seminata dalla mattina di piccole gioie e sorprese: la liturgia ben vissuta, l’incontro con i fratelli e le sorelle, il saluto gioioso, la telefonata, l’occhiata ai giornali e uno sguardo profondo alle bellezze della natura..... il cibo, l’igiene personale ed il riposo, la riuscita di un lavoro, la certezza di una amicizia…...l'abbraccio benedicente degli uomini di DIO....Sana spiritualità è prendere con gratitudine queste gioie che vengono dalla fonte della gioia, con una visione non negativa ma positiva della vita spirituale. Se poi si vivono tutte queste cose in comunione la gioia si moltiplica: si dona e si riceve dagli altri!!!!!!!!!!!!!!!!! ... Scritto da ..., 31 maggio 2013, 16:02
State sempre lieti...: questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi" (1Ts 5,18).
La gioia è un nostro dovere di uomini e di cristiani. È la testimonianza più credibile e avvincente. La gioia che emana dal cristiano non può essere un fatto eccezionale, come un abito che si indossa nelle feste solenni: deve essere un fatto quotidiano, feriale, perché Dio, nostra gioia, è con noi e dentro di noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Scrivi un commento
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perché sa di avere le ali.
San Giovanni Bosco