Nel cuore..
11-06-2013
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Scritto da ..., 20 giugno 2013, 16:30
PER USCIRE DAL TUO TEMPIO MIGLIORE DI COME CI SEI ENTRATO.
Ci impegniamo noi e non gli altri,
unicamente noi e non gli altri:
né chi sta in alto né chi sta in basso,
né chi crede né chi non crede.
Ci impegniamo senza giudicare
Chi non si impegna,
senza condannare chi non si impegna,
senza disimpegnarci perché altri
non si impegnano.
Sappiamo di non potere nulla su alcuno
Né vogliamo forzare la mano ad alcuno,
siamo ed intendiamo rimanere devoti
al libero movimento di ogni spirito
più che al successo di noi stessi
e dei nostri convincimenti.
Ci impegniamo per trovare un senso alla vita,
a questa vita, alla nostra vita;
una ragione che non sia una
delle tante ragioni che ben conosciamo,
un utile che non sia una delle solite trappole
generosamente offerte ai giovani
dalla gente pratica.
Si vive una volta sola
E non vogliamo essere giocati
In nome di nessun piccolo interesse.
Non ci interessa la carriera,
non ci interessa il denaro,
non ci interessa il successo di noi stessi,
né delle nostre idee,
non ci interessa passare alla storia.
Abbiamo un cuore giovane e ci fa paura
Il freddo della carta e dei marmi.
Ci impegniamo
non per riordinare il mondo,
ma per amarlo,
per amare anche quello che non possiamo
accettare,
anche quello che non è amabile,
anche quello che pare rifiutarsi all'amore,
poiché dietro ogni volto e sotto ogni errore
c'è insieme una grande sete d'amore:
il volto ed il cuore dell'amore.
(don Primo Mazzolari)
...
Scritto da chicco di grano, 12 giugno 2013, 13:48
Tutti noi siamo chiamati a vivere la tenerezza di Dio e ad espanderla, a prenderci cura di noi stessi, dell’altro e di ogni più piccola realtà del creato.Custodire il creato, custodire l’altro, custodire il cuore, significa custodirlo con tenerezza. Amare, per esempio, la creazione non è soltanto un’ecologia, è una “eco tenerezza”, un amare il creato, perché tutto è dono di Dio. Al vertice, poi, del creato, sta la persona umana, sta il bambino, sta il povero, l’indifeso.

La tenerezza è riconoscimento di Dio, perché non dimentichiamo che la tenerezza nasce da Dio e rimanda a Dio, Dio è la sorgente della tenerezza. La tenerezza è dire grazie a Dio con la propria vita, sentendosi amati da Dio e riamandolo. il prendersi cura. IL custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza . che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore. Non dobbiamo avere timore della bontà, della tenerezza!
La tenerezza è la forza più umile, eppure è la più potente, per cambiare il mondo!!!!!!!!!
Per arrivare a vivere la tenerezza autentica bisogna percorrere un lungo cammino di disciplina spirituale, di impegno ascetico e perfino di penitenza, per poter dominare l’egoismo racchiuso in noi e gestire le pulsioni istintive in modo maturo!!!!!!!!!!Quindi a tutti noi...buon cammino verso la TENEREZZA!!!!

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