Pensieri nella solitudine - T. Merton
03-10-2007
Non esiste nella vita spirituale disastro più grande dell'essere immersi nella irrealtà, perchè la vita viene in noi alimentata e mantenuta dallo scambio vitale che intercorre tra noi e le realtà che ci circondano e ci sovrastano. Quando la nostra vita si nutre di irrealtà, le viene per forza a mancare l'alimento e quindi è costretta a morire. Non vi è miseria più grande del confondere questa sterile morte con la vera "morte", feconda e sacrificale, per la quale si entra nella vita.
La morte che ci fa entrare nella vita non è una fuga dalla realtà, ma un dono completo di sè che presuppone un darsi completamente alla realtà. Comincia con la rinuncia a quella realtà illusoria che rivestono le cose create quando vengono considerate solo nella relazione che hanno con i nostri interessi personali.

Thomas Merton

Titolo originale: Thoughts in solitude (1959)
Traduzione: Monache Benedettine del Monastero di S.Paolo in Sorrento
Editore:
Garzanti

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