Dal Vangelo di Domenica 21 Marzo
20-03-2021
Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24)

Vedere – Produrre – Conservare – Servire

Leggendo, rileggendo, meditando e soprattutto pregando con e su questo vangelo, quello che mi colpisce e mi tocca di più è questa frase citata sopra e alcuni verbi presenti che il Signore ci offre in questo brano famoso del Vangelo di Giovanni, come occasione di crescita personale. Entrambi - sia la frase, sia i verbi – mi hanno toccato profondamente, facendomi ripercorrere il mio vissuto, quando la scorsa estate ho lottato con un mostro… (mi veniva spesso da chiamarlo cosi): un cancro.

Vedere: in questo brano i greci domandano a Filippo “vogliamo vedere GESU’”. Mi sono domandato e mi domando come fare a incontrarti nel vissuto quotidiano? Nelle persone? Nelle azioni? Domande che soprattutto la scorsa estate mi sono posto parecchie volte, dopo quel traumatico giorno in cui da un’eco hanno trovato quel mostro… Le domande più frequenti erano: Signore, perché? Perché in questo momento della mia vita? Signore, dove sei? Domande e momenti dove AFFIDARSI alla Divina Provvidenza è stato molto difficile (ed anche tuttora, a mostro sconfitto e sempre difficile), una vera palestra soprattutto all’ inizio quando ti casca il mondo addosso, quando la tua routine, le proprie certezze vengono di punto in bianco stravolte.

Andando avanti nel brano di questo vangelo mi colpisce questa frase “se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo… se invece muore produce molto frutto”. Mi colpisce il verbo produrre perché l’ho sentito molto mio durante il trambusto della scorsa estate quando per 6 mesi sono stato per forza maggiore fermo dal lavoro, fermo dalle “produzioni” di tutti i giorni e mi viene da associare questo verbo presente in questo Vangelo anche con un altro verbo che è Aspettare – Attendere. Quante attese: l’attesa prima dell’intervento…, l’attesa prima della risposta istologica…, l’attesa prima della chemioterapia cautelativa…, le attese che ogni tanto ritornano – a mostro sconfitto – prima delle risposte agli esami in questo periodo di sorveglianza attiva. Leggendo questo commento penserete: quali assonanze quale legame può esserci tra produrre e attendere che sono due verbi contrapposti? In realtà per me è fortissimo il legame, perché grazie alla mia esperienza di vita dove il produrre era il mio amico quotidiano nelle corse da una città all’altra per lavoro, dovendomi fermare, ho capito che anche l’attesa serve per creare nuove consapevolezze che ti portano a vedere la vita quotidiana con occhi diversi, maturando che ogni esperienza traumatica lascia sempre un suo segno, ci fa capire sempre qualcosa….
Andando avanti a leggere il vangelo mi colpiscono altri due verbi: Conservare e Servire… Il verbo conservare lo sento fortemente associato al chicco di grano perché credo che, da ogni esperienza che la vita ci mette davanti, sia importante conservare il suo messaggio anche quando le esperienze sono traumatiche, dolorose, improvvise… e si potrebbero aggiungere un sacco di aggettivi…
Come il chicco di grano è morto ed a portato molto frutto, cosi sento che “è morto l’Andrea vecchio” e ha lasciato spazio ad un Nuovo Andrea che ha scelto di fare del verbo servire …in tanti contesti…la linea guida della sua vita.        
Andrea Ragazzini
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