Dal Vangelo di Domenica 16 Maggio
13-05-2021
"Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura";
"Essi partirono e predicarono dappertutto" (Mc 16,15-20).

Sono parole dinamiche, di azione, di messa in gioco, che toccano non solo la testa, ma anche il corpo, il cuore e lo spirito. Andare e partire: due verbi che ci indicano di stare in cammino evitando di sedersi comodi nel divano alla ricerca di un riparo “felice e sicuro”. Proclamare e predicare: due verbi che riguardano la parola, non la nostra, ma la Parola con la P maiuscola, la buona novella sempre attuale; esse non appartengono soltanto alla sfera della parola, ma alla sfera più ampia della relazione che si fa concreta nell’esempio e nella testimonianza. Come famiglia abbiamo sempre cercato di trasmettere e annunciare il messaggio di amore di Gesù e la nostra Fede in Lui attraverso gesti, azioni quotidiane, attraverso l’esperienza dell’essere famiglia (in cui dentro sta tutto l’amore, le gioie ma anche le difficoltà e le incomprensioni). Ci è sempre piaciuto essere una famiglia aperta all’incontro con gli altri e alla condivisione. Possiamo dire che essere una famiglia aperta agli altri ci fa vivere due missioni in una…
-    la missione di essere famiglia (noi genitori testimoni di Fede per le nostre figlie e noi figlie per i nostri genitori…perché si, alcune volte, anche i genitori imparano qualcosa di nuovo o si aprono a qualcosa di nuovo grazie ai figli. Chi accoglie i figli, deve sempre essere disponibile ad accogliere anche la novità di cui essi sono portatori);
-    la missione di condividere con gli altri questa bellezza di essere famiglia. Ci è sempre piaciuto partecipare ai gruppi famiglie e anche essere un punto di riferimento per famiglie neo-arrivate in parrocchia. Condividere pezzi di vita con altre famiglie e con la comunità arricchisce tutti.
Come gli apostoli ebbero il coraggio di annunciare la Buona Novella a tutti, così anche noi oggi, vogliamo avere il coraggio di non chiudere la Parola che salva dentro ad un cassetto a nostro ed esclusivo uso. C’è un mandato esplicito e c’è una risposta da dare, una scelta da compiere. «Andate», dice Gesù, «proclamate il Vangelo ovunque, a tutti». Non ci sono mezze misure. Lui, invia, chiede di condividere ciò che è stato ricevuto, chiede di diventare “microfoni e megafoni” del Vangelo, lieta e imprevista notizia di salvezza gratuita. A questa richiesta occorre dare una risposta. È questo che rende realmente discepoli del Risorto. E oggi tocca a noi, così come toccò ai discepoli. Tocca a noi scegliere da che parte stare, se essere davvero annuncio di un bene che risuona nella storia, ed esserlo qualsiasi sia la condizione che stiamo vivendo, o continuare a stare davanti al Vangelo come davanti alla pagina di un bel romanzo o, peggio, davanti a pagine di un album di ricordi, capaci di far vibrare il cuore, ma distanti dalla nostra quotidianità e dalla vita reale. Il Vangelo è parola che tocca e cambia coloro che lo accolgono e coloro che lo annunciano. Questa Parola che ascoltiamo, in cui crediamo e che annunciamo è viva e vive in noi; di essa viviamo e possiamo far vivere. Non occorrono piani ben programmati: qui non c’è nulla di matematico! Tutto nasce da un invito e vive in un «Sì». Che per noi è anche il sì del matrimonio e della famiglia, dell’essere sposi e genitori.

Tocca a noi!
Tocca a noi, Signore,andare!
Hai messo tutto tra
le nostre mani
e nel nostro cuore.
Ci hai svelato il cuore di Dio;
ci hai permesso di essere
raggiunti dal suo amore,
ma non basta.
Ora ci chiedi di andare,
di condividere, di offrire ad altri
la bellezza che noi abbiamo
scoperto e ricevuto.
Sostieni i nostri passi
e rendi vera la nostra parola,
perché sia tua Parola:
che dà vita, che dona salvezza,
che apre alla misericordia.
Amen.
Fabio, Rosangela,
Anna, Rachele e Giuditta

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