In nome della madre - E. De Luca |
18-02-2008 | |
Glielo dissi il giorno stesso. Non potevo stare una notte con il segreto. Non trascorrerā intero il giorno sulla rottura della tua alleanza. Eravamo fidanzati. Nella nostra legge č come essere sposati, anche se non ancora nella stessa casa. Ed ecco che ero incinta. La voce del messaggero era arrivata insieme a un colpo d'aria. Mi ero alzata per chiudere le imposte e appena in piedi sono stata coperta da un vento, da una polvere celeste, da chiudere gli occhi. Il vento di marzo in Galilea viene da nord, dai monti del Libano e dal Golan. Porta bel tempo, fa sbattere le porte e gonfia la stuoia degli ingressi, che sembra incinta. In braccio a quel vento la voce e la figura di un uomo stavano davanti a me. Editore: Feltrinelli (2006) Commenti (0)
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