Schede Bibliche - 4^ domenica di Quaresima |
01-03-2008 | |
4ª Domenica di Quaresima
“Ero cieco e ora ci vedo!”
Preghiamo insieme: O Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore: non permettere che ci domini il potere delle tenebre, ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito, perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo, e crediamo in lui solo, Gesù Cristo tuo Figlio nostro Signore
Ascoltiamo il Vangelo
In quel tempo, 1Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita, 6sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: “Va’ a lavarti nella piscina di Siloe”, che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: “Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?” 9Alcuni dicevano: “è lui”; altri dicevano: “No, ma è uno che gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io!” Intanto 13condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. 16Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri invece dicevano: “Come può un peccatore compiere segni di questo genere?” E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?” Egli rispose: “è un profeta!” 34Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?” E lo cacciarono fuori. 35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: “Tu, credi nel Figlio dell’uomo?” 36Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?” 37Gli disse Gesù: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. 38Ed egli disse: “Credo, Signore!” E si prostrò dinanzi a lui. (Giovanni, cap.9, forma breve; intero brano v. Libretto Animatore)
Due versetti appena per il miracolo, ma quante cose da sottolineare: Gesù che lascia ad altri l’analisi del male e delle colpe: Lui guarda avanti, lui guarisce! Gesù che compie il miracolo di sua iniziativa, senza una richiesta del cieco: prima di ogni nostro desiderio di vedere, è la Luce che ci viene a vedere, che ci viene a cercare! Gesù che fa del fango: come non ricordare l’azione del Creatore? Gesù che spalma il fango sugli occhi del cieco: prima di condurlo alla luce, lo rende ancora più cieco! Gesù che lo manda a lavarsi alla piscina di Siloe; alle “acque dell’Inviato” il cieco nato riacquista la vista: che straordinario simbolo del Battesimo! Il nostro vangelo si dilunga poi nel riportare le quattro inchieste che si sviluppano a seguito del miracolo: il cieco viene interrogato prima dalla folla, poi dai farisei; quindi i farisei interrogano i suoi genitori e poi di nuovo il cieco. Alla fine l’ex –cieco approda alla fede, la grazia più grande che gli viene fatta da Gesù: non solo di vedere, ma di vederlo. Invece i farisei, quelli che dichiarano di sapere, quelli che credono di vedere, sprofondano nella cecità e nelle tenebre (cfr F.Lambiasi, il Pane della domenica).
Meditiamo
il Vangelo
Dalla piscina di Siloe a vedere finalmente Gesù, dal fonte battesimale alla contemplazione del suo volto: è il cammino di luce che ogni battezzato è chiamato a compiere.
· Gesù, come lo abbiamo scoperto? Adesso come lo vediamo?
· Gesù, luce del mondo, ci aiuta a vedere tutte le cose in una luce nuova? Allarga il nostro campo visivo? Con lui o senza di lui cosa cambia?
· Cosa vuol dire guardare la vita, al mondo da credenti; guardare al mondo da credenti?
· Il consiglio, la correzione fraterna, l’accompagnamento spirituale, il dialogo in famiglia, la preghiera insieme sul vangelo, un incontro in parrocchia...: quante occasioni per aprirci gli occhi a vicenda!
Prima ero cieco... Questo è il punto di partenza del cammino verso la luce: riconoscere di essere ciechi nati, riconoscere le nostre tenebre, confessare che senza la luce di Gesù non vediamo, ci fermiamo all’apparenza...
· Cosa non riusciamo a vedere? Il nostro male, i limiti, i peccati? I segni della presenza di Dio, i suoi doni, i semi di speranza che getta anche nel nostro tempo? Il suo disegno sulla storia, sulla nostra comunità? I bisogni e le domande degli altri? L’orientamento da prendere in una concreta situazione? Il senso del nostro quotidiano?
· Quali le nostre tenebre? Le tenebre della nostra società?
· Rischiamo di sederci nella nostra cecità, di adeguarci alla nostra confusione, ai nostri compromessi, ai nostri ristretti orizzonti, di non desiderare poi troppo di mettere luce nella nostra vita, di fare verità, di dire le cose come stanno? · Ci accontentiamo di qualche “lucina” artificiale per andare avanti alla giornata, a tentoni?
La luce della verità
· Dove vediamo oggi questa apertura alla verità, questo retto uso della ragione, questo porsi con onestà e umiltà di fronte alla realtà? Dove invece la verità è taciuta, l’evidenza è negata, i fatti non sono raccontati, sono deformati? Quando hanno la meglio pregiudizi, comprensioni ideologiche della realtà, false visioni della vita? Quando i testimoni non sono ascoltati?
· Riflettiamo sul nostro rapporto con l’informazione, su come apriamo o teniamo chiusi gli occhi sul mondo, sulla nostra Chiesa, sulle grandi questioni della vita...
Alla
luce, attraverso la prova
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