Prendi il largo - Massimo Orlandi
11-08-2008
A volte con lo stomaco in gola, quando la tempesta è violenta; altre volte cullato dalle onde quando la brezza accarezza il mare.
Come tutti dipendo molto dal vento, dalle onde e dalla tempesta non prevista.
In un capitello della pieve è scolpito una barca con Pietro e Andrea.
Pietro sta remando mentre Andrea ha una mano fuori dalla barca e con l'altra tiene con forza l'albero della vela.
spesso, quando la luce sfiora il capitello al mattino, mi rendo conto di essere quel Pietro pieno di coraggio, con una meta chiara, non solo in testa ma anche nel cuore; altre volte mi sento Andrea con la mano fuori e la voglia di scappare o così pieno di paura che mi fà tenere forte l'albero della vela.
Dobbiamo tornare a navigare con il coraggio di smarrirci e poi ritrovare la meta, raccapezzarci per non smarrirci di nuovo...
Prendere il largo per diventare capaci di andare fuori da noi stessi e nello stesso tempo rientarre dentro di noi e misurarci
prendere il largo per non portare la nostra bravura... ma "ciò che trabocca dal bicchiere pieno ", prendere il largo con la fatica di " partorire una parola di salvezza" e dover gestire la complessita, prendere il largo consapevoli che, in viaggio, l'inatteso è sempre dietro l'angolo e che il non crederci ha il potere di farci trovare impreparati quando arriva.

Massimo Orlandi
Editore: Romena (2002)

Incipit inviato da Chicco di Grano
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